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Sanremo, le migliori 10 canzoni ambientaliste al Festival

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Manca pochissimo all’inizio del Festival di Sanremo 2024. Ripercorriamo insieme alcune delle migliori canzoni a tema ambientale cantate in passato sul palco dell’Ariston.

Sanremo 2024, manca sempre meno all’inizio della nuova edizione del Festival. In attesa di scoprire i brani che saranno cantati all’Ariston, vale la pena ricordare alcune tra le migliori canzoni a tema ambientale che in passato sono diventate celebri proprio durante il Festival della canzone italiana. Ecco una top 10 selezionata direttamente da TeleAmbiente.

Adriano Celentano – Il ragazzo della via Gluck

Un grande classico della canzone italiana, proposto a Sanremo 1966. Un brano autobiografico, in cui Adriano Celentano ricorda con nostalgia la periferia di Milano con l’ambiente rurale prima dell’urbanizzazione selvaggia del Dopoguerra. Ma anche una delle sue prime canzoni impegnate, preludio ad una ricchissima carriera.

Al Bano e Romina Power – Cara Terra mia

Uno dei testi più profondi e impegnati mai scritti da Albano Carrisi. Il brano, giunto terzo al Festival di Sanremo 1989, denuncia vari tipi di degrado, a cominciare da quello ambientale. Nella canzone vengono infatti menzionati esplicitamente il buco dell’ozono e l’effetto serra, le due crisi ambientali più incombenti all’epoca.

Marcella Bella – Montagne verdi

Questo brano, scritto da Gianni Bella e Giancarlo Bigazzi e cantato a Sanremo 1972 da Marcella Bella, è un inno malinconico ad un’infanzia bucolica che non tornerà più, anche perché l’ambiente circostante è radicalmente cambiato.

Don Backy e Johnny Dorelli – L’immensità

Un brano scritto da Don Backy, insieme a Mogol e Detto Mariano, e portato a Sanremo 1967 insieme a Johnny Dorelli. Una canzone d’amore e di speranza, ma anche una riflessione sul rapporto tra l’uomo immerso nell’immensità della natura.

Simone Cristicchi – Abbi cura di me

Presentato a Sanremo 2019, questo brano racconta la delicatezza e la fragilità sia dell’essere umano, sia della Terra che lo ospita. Un brano che invita tutti a prendersi cura del prossimo e, collettivamente, del mondo.

Elio e le Storie Tese – La terra dei cachi

Un grande classico dal 1996, quando fu presentato dalla band milanese a Sanremo. Un brano che racconta, con grande ironia, i (tanti) vizi e le virtù del popolo italiano, e che dietro l’aspetto allegro denuncia le tante storture e le corruzioni di un Paese. Tra cui l’abusivismo, edilizio e non solo.

La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao

Un tormentone dall’ultima edizione di Sanremo. Al Festival 2022, La Rappresentante di Lista ha portato un brano solo all’apparenza frivolo. C’è spazio, infatti, per denunciare la generale inazione climatica e ambientale, come confermato anche dagli autori (Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina). Il testo del brano è definito da loro stessi come “una trasposizione poetica degli slogan delle proteste alla Cop26” di Glasgow.

Sergio Endrigo e Iva Zanicchi – L’Arca di Noè

Vincitore del Premio della critica a Sanremo 1970, questo brano scritto da Sergio Endrigo è tra i primi e tra i più importanti a sfondo ambientale di tutta la musica italiana. Un vero e proprio ‘must’ in ogni playlist ambientalista.

Gabriella Martinelli e Lula – Il gigante d’acciaio

In gara nella sezione Nuove proposte del Festival di Sanremo 2019, questa canzone, scritta dalla cantautrice romana ma di origini pugliesi, racconta il dramma dell’impatto dell’ex Ilva sulla vita dei cittadini di Taranto, ed il complesso e delicato rapporto tra salute e lavoro.

Toto Cutugno – Voglio andare a vivere in campagna

A Sanremo 1995, Toto Cutugno si presenta con un brano autobiografico e malinconico. L’autore ricorda la sua infanzia in campagna, il suo presente in città e il desiderio di un futuro in cui possa ricollegarsi con la vita genuina e naturale dei suoi primi anni.