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Riforma BCC, Turco (M5S): “Dare una possibilità in più alle banche di credito cooperativo”

“Con questa proposta di riforma noi andiamo a dare una possibilità in più alle banche di credito cooperativo per essere inquadrate in un sistema semplificato di garanzie e di controlli senza però ridurre la salvaguardia della solvibilità e della liquidità per il sistema bancario”. Le parole di Mario Turco, senatore e vicepresidente M5S in un’intervista per TeleAmbiente.


Difendere gli istituti di credito territoriale come le banche di credito cooperativo è l’obiettivo del disegno di legge depositato in Parlamento dal vicepresidente designato del M5S, il senatore Mario Turco. Tutelare le piccole banche del territorio per tutelare le PMI.

“La proposta rientra in un regolamento e una possibilità che già l’Europa ci forniva prima della riforma del 2016, quindi l’inquadramento giuridico è conforme al regolamento 113 del 2013.  Il quadro giuridico è quello quindi già previsto dalla commissione europea, solo che l’Italia nel 2016 ha optato per un modello organizzativo, quello del gruppo bancario, e noi, nell’ambito di questo progetto di riforma, andiamo ad arricchire il panorama italiano con un nuovo modello che non riduce le garanzie per il sistema finanziario europeo ed italiano, in particolare, ma lo rafforza con riferimento alle peculiarità e caratteristiche essenziali delle banche di credito cooperativo“, afferma il senatore Mario Turco in un’intervista per TeleAmbiente.

L’obiettivo è di semplificare tutto ciò che riguarda la regolamentazione amministrativa delle banche di credito cooperativo perché oggi il loro inserimento nell’ambito del gruppo bancario costringe le banche di credito cooperativo a essere ‘significant’ per l’intero sistema finanziario e questo produce un aggravamento di regolamentazione e quindi di costi amministrativi. Con questa proposta di riforma noi andiamo a dare una possibilità in più alle banche di credito cooperativo per essere inquadrate in un sistema semplificato di garanzie e di controlli senza però ridurre la salvaguardia della solvibilità e della liquidità per il sistema bancario“.

Ora che abbiamo il percorso parlamentare avremo delle interlocuzioni non solo con le due capogruppo dei gruppi bancari oggi esistenti, che conserveranno il loro ruolo importante nel nuovo modello organizzativo, ma nello stesso tempo ad avviarne di nuove istituzionali tra cui quella con Federcasse“.

Riforma BCC, Turco (M5S): “Per difendere l’economia del territorio”

Un problema delle banche sul territorio è quello dell’antiriciclaggio, una normativa capillare e complessa. I grandi gruppi hanno utilizzato l’intelligenza artificiale, potrebbe essere un’idea anche per le altre banche. “Noi non possiamo fermare la digitalizzazione e quindi l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Perciò in questa riforma l’intelligenza artificiale applicata alla semplificazione anche delle normative, come quella dell’antiriciclaggio, assumerà un ruolo importante. Per quanto riguarda quella antiriciclaggio verrà semplificata anche in termini di applicazione”. “Le banche di credito cooperativo oggi in Italia hanno un ruolo sociale oltre che economico con riferimento al rapporto con le famiglie da una parte e con il mondo delle micro e piccole imprese dall’altra. Le banche di prossimità e di comunità sono quelle che oggi vogliamo tutelare perché sono un valore per l’Italia“.

Ci sono stati due passaggi importanti sul piano parlamentare: nel parere al PNRR dove uno degli obiettivi era quello del miglioramento e dell’efficienza per il mondo economico e per le PMI, tra le osservazioni votate all’unanimità c’era il discorso di tutelare il mondo del credito cooperativo. Altro passaggio importante quando abbiamo approvato l’atto di governo sulle SIM (Società di intermediazione mobiliare) dove abbiamo invocato che lo stesso principio di proporzionalità adottato per quanto riguarda la gestione dei rischi e delle garanzie per le SIM valesse anche per le BCC, un principio che nell’ambito di questa riforma invochiamo“.

Conclude: “Non dobbiamo copiare modelli che non fanno parte della nostra tradizione. Le criticità ci sono e diamo una possibilità in più senza distruggere quello che dal 2016 si è costruito ma organizzarsi al meglio per la crescita delle nostre banche ed imprese“.