Il Parco Nazionale Gran Paradiso compie 100 anni. La video-intervista

Gli oltre 70mila ettari di questo polmone verde hanno contribuito a salvare dall’estinzione lo stambecco. Italo Cerise (Commissario Straordinario PNGP): “I nostri primi 100 anni? Ecco perché è una ricorrenza importantissima”.

Il Parco Nazionale Gran Paradiso festeggia i suoi primi cento anni. Un secolo passato a difendere la biodiversità custodita in oltre 70mila ettari, tra le vette del Piemonte e della Valle d’Aosta. Era il 3 dicembre 1922, quando Re Vittorio Emanuele III firmò il Decreto Legge che istituì la prima Riserva Protetta d’Italia, così da conservare gli ecosistemi per le generazioni future. E proprio qui, ogni anno, di giovani, ma non solo, ne arrivano migliaia per conoscere davvero Madre Natura.

Questo compleanno rappresenta una ricorrenza importante. Innanzitutto per noi, perché siamo stati il primo Parco istituito in Italia, diventando i capostipiti di una serie di Aree Protette che oggi sono ben 871 e che tutelano complessivamente il 20% del territorio nazionale. È poi una data significativa, perché il Parco Nazionale Gran Paradiso, in cento anni, ha garantito la conservazione di un patrimonio di straordinaria bellezza e di biodiversità. Inoltre, la Riserva Naturale ha contribuito a evitare l’estinzione della sua specie simbolo: lo stambecco“, ha dichiarato a Teleambiente Italo Cerise, Commissario Straordinario del Parco Nazionale Gran Paradiso.

Intanto, “EUROPARC Federation” ha assegnato all’Area Protetta la “Carta Europea del Turismo Sostenibile” per il suo impegno green. Da cento anni, il Parco Nazionale Gran Paradiso riesce a fare coesistere, infatti, economia e rispetto per la natura.

Ma com’è riuscita la Riserva Protetta a fare convivere questi due mondi in apparenza opposti? Quali sono i motivi per visitarla? E perché lo stambecco è il suo animale simbolo? Tutte le risposte nello “Speciale Teleambiente” dedicato al Parco Nazionale Gran Paradiso.