In provincia di Latina l’imprenditore Francesco Borgomeo ha escogitato un modo per produrre bio-plastica ecosostenibile sfruttando la canapa e gli scarti alimentari come latte andato a male e bucce di kiwi.
Creare plastica bio (e quindi non inquinante) con latticini scaduti, scarti dei kiwi e della canapa. È l’obiettivo del progetto Plasmilk, messo a punto in provincia di Latina dall’imprenditore Francesco Borgomeo.
Il progetto di Borgomeo, già leader dell’economia circolare ciociara, è partito con l’acquisizione a giugno scorso dell’azienda Nalco di Cisterna e la sua trasformazione in quella che oggi si chiama Plasta Rei.
Non è la prima volta che si utilizzano prodotti di scarto dell’industria alimentare per produrre bio-plastica, ma nessuno fino a questo momento aveva pensato di utilizzare questi materiali.
Agricoltura, arriva una nuova figura professionale per salvare l’ambiente
Borgomeo: “Obiettivo produrre plastica che non inquini”
Dalla Plasta Rei di Cisterna, dunque, partirà la produzione della plastica bio con i prodotti di scarto dell’industria agroalimentare del nord pontino. “L’idea – ha spiegato il direttore generale della Plasta Rei Fabio Mazzarella – è utilizzare tutto lo scaduto di latte e derivati, tutti gli scarti della catena alimentare e dalla grande distribuzione e di metterlo in un’ideazione di vera e propria plastica. In questo senso sarà fondamentale il know how derivante da un’azienda chimica e dai suoi lavoratori come la ex Nalco”.
Il brevetto sarà presto depositato a livello internazionale e nel giro di pochi mesi sarà possibile partire con la produzione.
“Vogliamo produrre una plastica che non inquini più il mare e la terra attraverso componenti presenti sul territorio – ha dichiarato l’imprenditore Francesco Borgomeo -. Punteremo a recuperare plastica sfruttando l’esperienza nella chimica. Questo il nostro enorme valore aggiunto”.
Inondazioni in Indonesia, il video dall’alto