Governo, il Cdm approva la manovra da 24 miliardi: le misure

Dal cuneo fiscale agli incentivi per le madri lavoratrici, passando per l’Irpef e il canone Rai: tutte le novità.

Servizio video di Manuela Murgia

Il governo approva una legge di bilancio da quasi 24 miliardi di euro. Dopo la riunione del Consiglio dei ministri, la premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa, ha spiegato che la manovra vale 16 miliardi di extragettito e quasi otto di tagli alle spese.

Le misure

Queste le misure della manovra approvata dal governo:
– Taglio del cuneo di sei punti per chi ha un reddito fino a 35mila euro e di sette per chi ha un reddito fino a 25mila. Aumento in busta paga medio di 100 euro al mese per circa 14 milioni di cittadini.
– Sette miliardi di euro per i rinnovi contrattuali della Pubblica amministrazione, due miliardi di euro per la sanità e cinque per gli altri settori.
– Via il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale.
– Rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione: 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, 90% tra 4 e 5 volte, segue decalage. La rivalutazione confermata per le pensioni minime degli over 75.
– Fondo unico per la flessibilità in uscita al posto dell’ape sociale e di opzione donna.
– Pagamento, da parte dello Stato, dei contributi previdenziali per le madri con due o più figli.
– Asilo gratis dal secondo figlio in poi.
– Flat tax al 15% e acconto a rate per i lavoratori autonomi. L’indennità straordinaria di continuità viene prorogata di altri tre anni e, per la prima volta, gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo Irpef a novembre ma potranno rateizzarlo in cinque tranches da gennaio a giugno.
– Interventi per il rinnovo contrattuale dei comparti Difesa e Sicurezza.
– Taglio del canone Rai in bolletta, da 90 a 70 euro.
– Quota 104 per il pensionamento anticipato (ma con incentivi per rimanere al lavoro).
– Irpef a tre aliquote: i primi due scaglioni avranno un’aliquota unica al 23% (fino a 28mila euro), poi 35% (tra 28mila e 50mila euro) e 43% (oltre 50mila euro).
– La soglia di no tax area per i redditi dei lavoratori dipendenti sale a 8.500 euro.
– Maxi-agevolazioni per chi assume a tempo indeterminato alcune categorie (giovani, donne, ex percettori di reddito di cittadinanza).

Giorgetti: “Sacrifici ai Ministeri, nessun intervento sul Superbonus”

Con gli annunci di Giorgia Meloni e dei suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, sembrerebbe che la manovra sia stata approvata facilmente e in poco tempo. In realtà, ciò che ha richiesto tempo e fatica è stata proprio la sua elaborazione. E il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, non lo ha nascosto.
A tutti i Ministeri è stato chiesto un sacrificio, hanno dovuto rinunciare a idee e progetti e si è attuata una spending review significativa, dell’ordine del 5% su tutte le spese discrezionali a eccezione del comparto Regioni ed Enti locali” – ha spiegato Giorgetti – “Sull’energia, le previsioni erano favorevoli per la discesa del prezzo del gas. Finendo i sussidi, alla fine dell’anno la situazione potrebbe volgere in senso negativo rispetto agli auspici“.
Giorgetti ha anche parlato del Superbonus: “Abbiamo già abolito lo sconto in fattura ma la dinamica continua imperterrita. Non abbiamo fatto alcun intervento in legge di bilancio: i lavori vanno completati entro fine anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura, altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza“.