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Cgil, Meloni: “Puntare tutto sulla crescita, la povertà non si abolisce per decreto”

cgil giorgia meloni

La presidente del Consiglio contestata, tra fischi, proteste con peluche e delegati che hanno lasciato la sala al suo arrivo, intonando ‘Bella ciao’.

Al Congresso della Cgil di Rimini è il giorno di Giorgia Meloni. La presenza della presidente del Consiglio è stata fortemente contestata da alcuni delegati e non solo. Prima la protesta dei peluche per denunciare “la strage di Stato di Cutro“, poi qualche fischio e infine alcuni delegati che, all’arrivo della premier, hanno lasciato la sala cantando ‘Bella ciao’. “La sua cultura politica è inconciliabile, l’assemblea è il luogo della nostra discussione e non quello dove invitarla. Ma non le regaleremo la soddisfazione di essere fischiata“, hanno spiegato i delegati in protesta. La replica della presidente del Consiglio: “Non ho paura dei fischi, mi fischiano da quando ho 16 anni, potrei dire che sono Cavaliere al merito su questo“.

Cgil, Meloni: “Lavoriamo per il bene della nazione”

A Giorgia Meloni va riconosciuto il merito di essere un capo del governo che partecipa al Congresso della Cgil per la prima volta dopo oltre 26 anni. “Ringrazio tutta la Cgil dell’invito. Anche chi mi contesta con slogan efficaci. Ho visto ‘pensati sgradita’… Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica… Non ho voluto rinunciare a questo appuntamento in segno di rispetto del sindacato. Il confronto è necessario e utile. Se questo è l’approccio ci sono ottime ragioni per confrontarci con la forza delle idee che ciascuno legittimamente rivendica” – ha spiegato la presidente del Consiglio – “Con questa presenza credo che possiamo tentare di celebrare l’unità nazionale, che non è annullare la contrapposizione, ma darle un senso per l’interesse superiore. Se il nostro cuore è sincero, lavoriamo tutti per il bene della nazione. Se lo spirito è questo, si lavora insieme portando avanti un confronto con la schiettezza delle idee“.

Cgil, Landini: “Ascoltare per chiedere di essere ascoltati”

È un momento importante per il Sindacato, dobbiamo parlare con tutti. Bisogna imparare ad ascoltare anche chi ha idee diverse dalle nostre. Ascoltare per potere chiedere di essere ascoltato da chi ha idee diverse. Ringrazio la premier Meloni che quando le ho telefonato per invitarla ha accettato subito” – ha spiegato Maurizio Landini, segretario Cgil – “Tranquilli, non parla due ore e mezzo. Questo è un momento molto importante di questo congresso“.

Cgil, Meloni: “Riforma fiscale bocciata frettolosamente”

Giorgia Meloni ha poi affrontato il tema della riforma fiscale, approvata ieri dal governo con una legge delega. “C’è un’emergenza in corso, le ricette utilizzate finora hanno funzionato? Veniamo da un mondo in cui si diceva che la povertà si poteva abolire per decreto, ma non è così. Lavoriamo per consegnare agli italiani una riforma complessiva che riformi l’efficienza della struttura delle imposte, riduca il carico fiscale e contrasti l’evasione fiscale, che semplifichi gli adempimenti e crei un rapporto di fiducia fra Stato e contribuente” – ha spiegato la presidente del Consiglio – “La ricchezza la creano le aziende e i loro lavoratori, la sfida è metterli in una condizione migliore per favorire la crescita occupazionale. Questa è la visione alla bae della riforma fiscale, una misura bocciata da alcuni un po’ frettolosamente“.

Cgil, Meloni: “Puntare sulla crescita”

Complimenti a Landini per la sua tempra, ha parlato due ore senza mai prendere neanche un bicchiere d’acqua, confesso che non ne sarei capace. Dicono che la Cgil non sia un sindacato d’opposizione, figuriamoci se lo fosse” – ha aggiunto Giorgia Meloni – “Partiamo da un dato: l’Italia ha un tasso di disoccupazione del 58,2%, che continua ad aumentare. La situazione peggiora con quella femminile. I salari sono bloccati da 30 anni, sino più bassi di prima del ’90, mentre in Francia e in Germania sono aumentati anche del 30%. Le soluzioni individuate finora non sono andate bene e bisogna immaginare una strada nuova: puntare tutto sulla crescita economica“.

Cgil, Meloni: “Merito unico vero ascensore sociale”

L’assalto alla sede della Cgil è inaccettabile, dobbiamo fare fronte comune contro le violenze. Serve un sistema di ammortizzatori sociali universale, bisogna dare a tutti le migliori garanzie possibili, non costruire una cittadella di garantiti impermeabile a chi rimane fuori. Non ci devono essere diritti di lavoratori di serie A e serie B. Su questo sono d’accordo e si può lavorare insieme. Il reddito di cittadinanza ha fallito, non può essere dato a chi può lavorare. L’unica soluzione per uscire dalla povertà è il lavoro” – ha spiegato Giorgia Meloni – “Il principio del merito, a pari condizioni di partenza, è l’unico vero ascensore sociale che esista. Considero questo confronto tra sindacato e governo come vero, deve andare avanti senza pregiudizi. Sono d’accordo con Landini: è mancata una visione di politica industriale“.