COP15, al via tra le proteste la Conferenza sulla Biodiversità

A Montreal, in Canada, è cominciata la COP15 per tutelare la biodiversità a un passo dal baratro. Stefano Laporta (ISPRA): “Anche l’Italia si impegnerà per un futuro positivo per la natura a emissioni zero”

Si è aperta tra le proteste degli indigeni la COP15, cioè la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, in programma a Montreal, in Canada, fino al prossimo 19 dicembre 2022, per salvaguardare la natura. Gli oltre 10.000 delegati mondiali, sotto la guida della Cina, dovranno sottoscrivere un nuovo Accordo per tutelare animali e piante sempre più in sofferenza a causa dei cambiamenti climatici, della perdita di habitat e dello sfruttamento del suolo.

Con il nostro appetito senza fondo per una crescita economica incontrollata e disomogenea, l’umanità è diventata un’arma di estinzione di massa. Trattiamo la natura come fosse la nostra toilette“, ha affermato Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, in apertura della COP15.

Secondo il Living Planet Index, un indicatore della biodiversità del WWF e della Zoological Society of London, il numero complessivo di animali selvatici nel mondo è calato del 69% tra il 1970 e il 2018. Un vero disastro, dunque, che sta spingendo il pianeta Terra verso il baratro. Proprio per questo alla COP15 di Montreal parteciperà anche l’Italia, così da provare a tamponare la perdita di specie viventi.

La natura è stata sempre alla base della ricchezza e della prosperità del nostro Paese. Un tratto distintivo della nostra cultura. Investire sulla protezione e sul ripristino della biodiversità è indispensabile per affrontare la crisi climatica e per costruire una società più giusta e più resiliente. Serve, dunque, un Accordo globale ambizioso per favorire i diversi valori della natura nelle politiche economiche e sociali e per aprire un processo che consenta all’uomo di vivere in armonia con la natura. L’Italia sarà alla COP15 e ci impegneremo per un futuro positivo per la natura a emissioni zero“, ha dichiarato Stefano Laporta, Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).