Home Attualità Brasile, la centrale idroelettrica che mette a rischio un’intera valle

Brasile, la centrale idroelettrica che mette a rischio un’intera valle

The Jirau Dam on the Madeira River in Brazil's Amazon basin, April 27, 2012. Brazil is leading a rush among South American nations to build hydroelectric dams in the Amazon, but workers demanding better pay and benefits are disrupting the projects. (Noah Friedman-Rudovsky/The New York Times)

Un errore di progettazione nell’impianto idroelettrico della diga Pimental mette a rischio l’intera valle, abitata da tribù locali e che presenta una biodiversità unica al mondo. “Abbiamo sempre saputo dell’inefficienza del progetto dal punto di vista energetico.  Ma non ci saremmo mai immaginato errori nell’ingegneria civile”.

Secondo alcuni documenti e delle testimonianze raccolte dal Guardian, il più grande progetto idroelettrico nella Foresta amazzonica ha un flusso di progettazione che crea una grande minaccia alla vita umana e all’ecosistema.

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Secondo lo studio, gli ingegneri non sono riusciti a prevedere l’impatto della carenza di acqua nella diga Pimental nel monte Belo, chiusa e trasformata in una barriera. Questo ha spinto gli operatori a dover scegliere tra un indebolimento strutturale della barriera di 14 km e una ricollocazione dell’acqua nelle riserve o nel fiume Xingu,  casa di comunità indigene, villaggi di pescatori e alcune specie a rischio.

Secondo un’analista un rischio di rottura era già presente, e anche prima che il report fosse pubblicato i magistrati erano intenzionati a sospendere il progetto e a chiedere al governo brasiliano aiuti per un’emergenza umanitaria e supportare la popolazione che vive nel fiume.

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Dopo decenni di resistenza e 8 miliardi di dollari di investimenti, nel mese di ottobre avrebbe dovuto essere installata l’ultima delle 18 turbine, ma i livelli d’acqua più bassi del previsto nella diga hanno creato un problema strutturale in aggiunta a quelli ambientali, sociali ed economici.

Il Guardian ed El Pais hanno visto un recente studio di Norte Energia che avvisava che la diminuzione del livello dell’acqua nelle ultime settimane avrebbe esposto una sezione vulnerabile del muro della diga Pimental, che separa la barriera e che ospita la maggior parte delle turbine dalle onde che si formano durante le tempeste tropicali o in presenza di un forte vento.

Il documento dell’11 ottobre, “misure urgenti per controllare il livello del Belo Monte HPP Xingu Reservoir”, è stato firmato dal CEO di Norte Energia ed era rivolto al capo dell’agenzia nazionale dell’acqua.

Secondo il documento le acque sono diminuite al livello critico di 95.2 metri, che pone il rischio che le onde “raggiungano aree della diga non protette dalle rocce”. Nel documento si chiede il permesso per ottenere più acqua dalla riserva, mettendo ancora più pressione sua una situazione già complicata.

A seguito di due disastri mortali relativi alle dighe negli ultimi anni a Brumadinho e Mariana, la situazione a rischio ha spinto gli esperti a chiedere aiuto alle autorità brasiliane per aumentare il monitoraggio della diga, prendere misure e rendere noto al pubblico il grado di rischio.

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Secondo André Oliveira Sawakuchi del dipartimento di geologia ecologica e sedimentaria di San Paolo, non è chiaro se i danni strutturali possano giungere entro settimane, mesi o anni, ma l’azione immediata richiesta dal report fa intendere l’urgenza della situazione.

Le sue preoccupazioni sono state condivise da Francisco del Moral Hernandez, uno specialista che coordina un panel di esperti sul monte Belo dal 2009: “Abbiamo sempre saputo dell’inefficienza del progetto dal punto di vista energetico.  Ma non ci saremmo mai immaginati errori nell’ingegneria civile. Se vivessi nell’area della valle della diga mi sposterei a monte. È assurdo che questo non sia stato previsto”.

Secondo il report, i problemi sono sorti a causa dell’insolito basso flusso di acqua nella riserva, in particolare in alcuni giorni ad inizio ottobre in cui il flusso ha raggiunto i 750 metri cubi al secondo, molto al di sotto del minimo di 1,000 metri cubi al secondo considerati necessari dai documenti per garantire la qualità dell’acqua nella riserva e lo scarico a valle, che assicura un ecosistema sano per animali e le comunità che vivono nell’area del fiume.

Per Hernandez e Sawakuchi gli ingegneri sono stati troppo ottimisti perché i dati mostrano che il fiume Xingu è stato almeno quattro volte al di sotto la soglia d’acqua nel cinquantennio precedente alla costruzione della diga.

Il cambiamento climatico rischia di tagliare il flusso d’acqua del 30% entro il 2050. “È strano che questi problemi non siano stati previsti, il rischio strutturale è una sorpresa”. Il progetto del monte Belo è stato fonte di problemi sin dal suo inizio durante la dittatura militare. Gli indigeni e le comunità della costa si sono uniti per opporsi alla costruzione della diga che blocca uno dei più grandi affluenti del Rio delle Amazzoni con 2.1 milioni di tonnellate di calcestruzzo e 79.2 milioni di metri cubi di terra.

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Secondo scienziati ed ambientalisti il progetto ha danneggiato uno degli ambienti con maggiore biodiversità al mondo. Gli economisti, invece, hanno messo in dubbio la funzionalità del progetto che sarebbe stato pagato con le pensioni e le entrate fiscali ma che è stato progettato per funzionare solo al 40% della sua capacità di 11.200 MW.

I magistrati, a capo delle indagini del caso di corruzione Car Wash, hanno scoperto che gli appaltatori della diga sono stati pagati con fatture gonfiate di sostegno ai partiti politici, mentre le autorità ambientali hanno rilasciato una licenza per la diga nonostante gli avvertimenti degli scienziati e le preoccupazioni dei propri staff. “Mentre i dettagli dello scandalo di corruzione sono infondati, le motivazioni che sottolineano una tale e scellerata decisione sono abbondantemente chiare, come le tragiche conseguenze”, ha detto Brent Millikan di International Rivers.

Nel breve periodo le autorità stanno affrontando il dilemma, se accettare una possibile erosione del muro della diga o un seguente calo della qualità dell’acqua.

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Tahis Santi, magistrato diAltamira, ha detto: “Questa è una carenza nella costruzione e nella pianificazione”. Il magistrato è intenzionato ad inviare una richiesta formale alle autorità federali nei prossimi giorni per assistenza umanitaria ai residenti dell’area e una sospensione della diga, considerando il caso come “ecocidio”. “E’ già chiaro che questo progetto è un errore, oltre alla morte del fiume causerà la morte delle persone. C’è già poco cibo nell’area”.

La triste situazione è visibile tramite un giro in una canoa a motore nel fiume. I residenti spiegano come la corrente d’acqua si stia stringendo e diventando meno profonda. La cascata Boca da Terra Preta non è più navigabile. Sulle rocce esposte ci sono due pesci morti che appaiono intrappolati, essiccati a causa della corrente. Sulla banchina del fiume gli alberi sarao, che solitamente fornisco cibo per i pesci, sono cosi distanti dall’acqua che i frutti non cadono più. Le comunità di pescatori sostengono che le loro cacce siano diminuite tra il 50% e l’80% da quando è stata costruita la diga.

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In una piccola isola sul fiume, più di 50 locali sono arrivati in barca nell’ultima settimana per testare i problemi causati dalla diga. Mentre aumenta la fame e diminuiscono i raccolti, molti si dicono depressi a causa del collasso improvviso del fiume con cui sono cresciuti.

Ogni cosa sta peggiorando – ha detto Sarah Rodrigues de Lima ho pescato qui per 35 anni ma tutti i pesci sono andati via. Il fiume si sta asciugando mentre il filhote, una specie di pesce che raggiungeva i 100 kg e poteva essere venduto a caro prezzo, ora difficilmente supera i 20kg”.

Il prossimo anno sarà anche peggio. Coinciderà con l’inizio di un nuovo sistema di gestione delle acque che alternerà la priorità sulla diga, dedicando un anno all’ambiente e un anno alla diga. Anche nel miglior scenario possibile, il “volta grande” avrà a disposizione meno acqua che durante la severa siccità del 2016 che ha ucciso cosi tanti pesci da essere ribattezzata “l’anno della fine del mondo”.

Secondo Cristiane Costa, una biologa che lavora nell’ufficio dei magistrati, il nuovo sistema “trasformerà il fiume in un cimitero. Stanno generando energia al costo di vite umane e dell’ecosistema”.

Il riscaldamento globale aumenterà la lotta per l’acqua. Il governo, tuttavia, vuole sfruttare maggiormente le risorse dell’Amazzonia. Il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che parteciperà alla cerimonia per la fine dell’impianto sul monte Belo, ha diminuito la protezione all’ambiente e alle comunità indigene.

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I politici locali faranno pressione per portare vanti un altro mega progetto nel “volta grande”, una nuova miniera d’oro chiamata Belo Sun, alimentata dall’energia prodotta dalla diga.