Biblioteca Abusiva Metropolitana di Centocelle, Roma, a rischio sgombero. L’appello di uno dei fondatori: “Vogliamo rimanere in questo quartiere”. Sfratto rinviato al 13 febbraio 2024.
B.A.M., la Biblioteca Abusiva Metropolitana, nata 10 anni fa nel cuore del quartiere di Centocelle, Municipio V di Roma, è un luogo aperto ad ogni tipo di contaminazione culturale e di idee all’interno del quale è possibile trovare circa 40mila libri.
Uno spazio collettivo frequentato dai residenti e non solo che rischia di essere sgomberato. Era stato annunciato lo sfratto della palazzina in via dei Castani 42, all’interno della quale vivono anche due famiglie, per il 30 novembre. Ora è stato rinviato al 13 febbraio 2024, come dichiarato da Aladin.
L’avviso notificato indica di liberare entro il 30 novembre la palazzina in via dei Castani 42, all’interno della quale vivono anche due famiglie.
B.A.M. è nata dall’esigenza di condividere, di portare cultura pubblica e gratuita in un quartiere, popoloso e popolare. Tante sono le iniziative organizzate come presentazione di libri, proiezione di documentari e film, interscambio di libri scolastici, mostre d’arte e fotografiche.
Abbiamo incontrato uno dei fondatori di BAM, Aladin Hussain Al Baraduni, artista yemenita, che ha lanciato un appello.
“La palazzina è stata comprata da una persona che ha chiesto lo sfratto al tribunale di Roma, con ultimatum il 30 novembre. – spiega Aladin a TeleAmbiente – Per il momento siamo in contatto sia con il Comune di Roma che con il Municipio per una soluzione, ovvero trovare uno spazio sia per famiglie che abitano qui, sia per il patrimonio raccolto in questi anni, compresi i film che sono quasi più di 2mila“.
E aggiunge: “La proprietà deve avere pazienza. Abbiamo già costituito un’associazione culturale che si chiama BAM Biblioteca per ottenere un luogo ufficiale. Non vogliamo andare altrove, vogliamo rimanere in questo quartiere perchè anche i bambini che vengono dalla scuole per visitare questo posto lo chiamano la biblioteca di Centocelle. Vogliamo rimanere in questo quartiere, però ci vuole tempo“.
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