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Gli alberi migliorano la qualità della vita, Italia prima al mondo a certificare i benefici delle foreste

Alberi. Piantare alberi migliora le città e la qualità della vita. Una frase che sarà capitato a tutti di sentire almeno una volta nella vita.

Ma quali e quanti benefici apporta un albero? E questi benefici si possono misurare e certificare?

A rispondere a queste domande è la certificazione internazionale FSC attraverso uno studio in cui, non solo sono stati elencati i 5 vantaggi ma viene calcolato il reale servizio offerto dagli alberi al territorio.

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I boschi contribuiscono a:

  • tutelare la biodiversità attraverso la conservazione delle specie animali e vegetali;
  • migliorare la qualità e la quantità dell’acqua;
  • aumentano la stabilità ed i nutrienti contenuti nel suolo;
  • lo stoccaggio e il sequestro del carbonio;
  • migliorano i servizi turistico-ricreativi

 

Insomma, il beneficio di piantare alberi va ben oltre il solo fatto di catturare l’anidride carbonica.

Si tratta di benefici che sembrano rispondere all’appello lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che da Belluno ha ricordato come ci troviamo “sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale”.

Un albero adulto – riporta lo studio – cattura 0,65 tonnellate di anidride carbonica: per azzerare le emissioni medie annue di un’auto ne servono tre.

Quanto all’acqua, una pianta di alto fusto facilita l’infiltrazione di 546 metri cubi di acqua all’anno, pari al consumo idrico di 6,2 cittadini (in Italia una persona consuma annualmente 90 metri cubi di acqua, secondo i conteggi dell’European Environmental Agency).

Sono tutti italiani (e si trovano tra Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige) i primi mille ettari di foreste che hanno ottenuto, al livello mondiale, la prima certificazione di tutti i servizi ambientali secondo lo schema dell Forest Stewardship Council, in collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova.

Vediamo quali sono concretamente i risultati ottenuti con i primi boschi certificati per i servizi ambientali che offrono:

  • 65 ettari (ossia il corrispettivo di 108 campi da calcio), sono stati ripristinati attraverso l’impianto di 110 mila nuovi alberi;
  • altri 40 presentano un suolo più ricco, con effetti positivi sulla diminuzione dell’erosione, sulla fertilità e il miglioramento dell’attività microbica.

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Questi alberi, appartengono a 36 specie diverse, selezionate tra quelle che più si adattano al contesto locale (tra cui pino silvestre, abete rosso, larice, quercia, faggio, frassino e nocciolo).

Queste foreste conservano ancora oggi, con successo, oltre 220 mila tonnellate di anidride carbonica, pari alle emissioni medie annue di 110.114 automobili, a cui si aggiungono 1.747 tonnellate stoccate grazie agli interventi di riforestazione.

I metri cubi di acqua filtrata e trattenuta in falda, con impatti positivi sulla sua disponibilità e potabilità, sono ogni anno 1,25 milioni (502 piscine olimpioniche).

Ammontano infine, a 7.5 le tonnellate di suolo la cui erosione viene evitata e 458 gli ettari di area naturale accessibile per lo svago ed il tempo libero.

Le aree ad aver verificato per prime questi impatti positivi appartengono al Gruppo WaldPlus che coinvolge 33 proprietà forestali, tra cui anche il Parco Oglio Sud in provincia di Cremona, che con i suoi 75 ettari è il primo parco regionale italiano ad aver ottenuto la certificazione.

Dopo una fase di test condotta negli anni scorsi su oltre dieci siti in otto Paesi, l’Italia è il primo Paese al mondo ad aver ottenuto questa certificazione per tutti i cinque servizi ambientali offerti dalle foreste.

“A livello mondiale esiste un mercato emergente per questi servizi – spiega Alison von Ketteler, Dubar di FSC International – e FSC fornisce strumenti utili ai gestori forestali per ottenere dei benefici dalla gestione responsabile, un segnale importante alle aziende e agli investitori”.

 

 

 

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