
Clima. A Treviso le istituzioni rispondono alla sfida del #climatestrike donando agli studenti un albero da piantare e curare personalmente. Il Presidente della Provincia ha chiesto ai dirigenti delle scuole di veicolare il progetto presso gli studenti. Adesioni entro il 30 aprile 2019. Iniziativa volta alla riqualificazione ambientale e allla sensibilizzazione dal basso.
Il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha deciso di rispondere alla sfida lanciata dai giovani, con le manifestazioni del climatestrike del 15 marzo 2019, attraverso l’iniziativa virtuosa del dono di un albero per ogni studente che vorrà assumersi la responsabilità di piantarlo e curarlo.
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Il progetto consiste nel consegnare in dono un albero (semenzale), scelto tra quelli considerati più “voraci” di CO2 e smog (Celtis australis, Tilia cordata, Carpinus betulus, Acer campestre e simili), agli studenti che vogliano riceverlo. Dal canto loro, “gli studenti che sottoscrivono questa responsabilità – dichiara Stefano Marcon- dovranno impegnarsi non solo a piantare l’albero donato, ma curarne la crescita diventando veri protagonisti nel combattere l’inquinamento e migliorare l’aria del futuro“.
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La scuola al centro. La realizzazione dell’iniziativa passa dalla scuola. Lo stesso Presidente trevigiano si è rivolto ai Dirigenti scolatici degli istituti, chiedendo loro di veicolare il progetto presso gli studenti, raccogliere le loro adesioni, per poi ricevere in consegna le piantine destinate a coloro che entro il 30 aprile 2019 avranno fatto pervenire i loro nominativi.
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L’azione si propone molteplici obiettivi. Innanzitutto rispondere alle istanze dei giovani verso una maggiore attenzione all’ambiente, ma anche esprimere scelte e azioni che contribuiscano fattivamente con esempi e incentivi. “La Marcia per il Clima – ha spiegato il presidente della Provincia – merita, anche nei piccoli gesti quotidiani, il nostro impegno a livello locale, globale, politico e gestuale. Stili di vita, scelte ed azioni che siano contributo costante, fattivo e responsabile, negli esempi e negli incentivi, che i giovani stessi e la loro sensibilità virtuosa hanno dimostrato di saper indirizzare».
C’è poi un principio di riqualificazione ambientale alla base. Il bacino di studenti cui si rivolge il progetto comprende 40.000 unità, come dire: 40.000 alberi in più: “Ricordo – ha osservato il Presidente – che solo gli studenti delle nostre scuole di competenza sono stimati intorno alle 40.000 unità; e se questi sono i numeri è facile fare il conto della riqualificazione ambientale”.
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Dunque miglioramento della qualità dell’aria, riqualificazione ambientale, ma anche sostegno alla crescita della sensibilità verso l’ambiente. Ricevere un albero da piantare e curare personalmente è un modo per “sensibilizzare, dalle mura di casa fino ai confini della città, ad un comportamento ambientale più sostenibile e rinforzare il loro impegno, partendo dal basso, sui problemi del cambiamento climatico”.