Home Attualità COSTA: “L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE, UE GARANTISCA DIRITTO CITTADINI”

COSTA: “L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE, UE GARANTISCA DIRITTO CITTADINI”

Acqua bene comune. “Vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici” è la proposta che il ministro
dell’ambiente Sergio Costa rivolge ai suoi omologhi intervenendo al Consiglio ambiente Ue in corso a Lussemburgo.

Proposta che arriva a quasi un mese dalla Direttiva Ue che dichiara guerra alla plastica monouso ed impegna gli stati membri a fissare obiettivi nazionali di riduzione.

Diventeranno fuorilegge cotton fioc, posate usa e getta, cannucce, piatti e bicchieri di plastica, bastoncini per mescolare le bevande e bastoncini dei palloncini gonfiabili.

Questi prodotti, secondo Bruxelles, potranno essere sostituiti con altri di materiali diversi dalla plastica.

La Commissione, inoltre, vuole ridurre significativamente entro 6 anni l’utilizzo di recipienti rigidi per alimenti pronti al consumo, con o senza coperchio.

La Direttiva, impegna infine gli stati membri a fissare obiettivi nazionali di riduzione, nonché stabilire nuove norme che obblighino i produttori a coprire i costi di smaltimento e di riciclo dei rifiuti.

Sul tavolo del consiglio anche un dibattito orientativo in merito alla direttiva sull’acqua potabile, con l’obiettivo principale di proteggere le persone dagli effetti negativi derivanti dal consumo di acqua contaminata.

L’aggiornamento della direttiva proposto è conseguenza diretta dell’iniziativa dei cittadini europei “Right2Water”, la prima in assoluto ad avere successo, che ha raccolto oltre 1,8 milioni di firme.

“È essenziale – ha sottolineato Costa – che l’Unione ed  suo tramite gli Stati membri garantiscano a tutti l’acqua potabile ed i servizi igienico sanitari e che intensifichino il proprio impegno in tal senso.  Per questo è doveroso che intervenga l’Unione europea con una direttiva specifica. Al tempo stesso è essenziale qui ribadire che per l’Italia l’acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non sono soggette a logiche di mercato unico e che i servizi idrici sono liberi da qualsiasi forma di liberalizzazione e questo perché l’acqua è un bene comune. Ed in quanto tale non oggetto di mercificazione”.

Per il Ministro, “bisogna favorire il governo pubblico e partecipativo dell’intero ciclo integrato dell’acqua. E quindi – ha poi aggiunto – i privati coinvolti nella fornitura, gestione e distribuzione dell’acqua, è opportuno che siano monitorati dalle autorità competenti degli stati membri e che il pubblico dovrebbe avere accesso a informazioni e dati ambientali chiari anche on line a livello internazionale”.

All’ordine del giorno del Consiglio Ambiente, anche un dibattito orientativo sul regolamento relativo alle norme sulle emissioni di CO2 per autovetture e furgoni,con la presentazione da parte della Commissione di una proposta legislativa relativa alle norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti.

“Dobbiamo raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi a cui abbiamo tutti aderito con convinzione. Su questo tema è necessaria una maggiore ambizione che renderebbe l’Unione Europea più forte e vitale” – ha detto il Ministro Costa, per il quale “l’obiettivo della riduzione al 15% prevista dalla Commissione al 2025 deve essere vincolante, con un ulteriore incremento al 2028 e obiettivo al 40% al 2030”.

Costa ha poi spiegato che “non dobbiamo essere ostili alle nuove tecnologie” e per questo, l’Italia propone “una revisione al 2022 e non al 2024 e di eliminare il sistema premiale dei crediti che alla lunga incentiva a inquinare”

. “Potremmo prevedere un sistema di premi – ha infine concluso – solo per chi supera gli obiettivi e un sistema di sanzioni previste per chi non raggiunge gli obiettivi di riduzione”.