Secondo un report di InflienceMap, nei sette anni successivi alla firma dell’Accordo sul clima di Parigi, un manipolo di aziende del cemento e dei fossili hanno emesso la gran parte della CO2 globale
Per combattere il riscaldamento globale ognuno deve fare la sua parte. Ma qualcuno deve impegnarsi più degli altri. Almeno stando ai dati pubblicati da InfluenceMap.
Secondo il report del think tank climatico, nei sette anni successivi alla firma dell’accordo sul clima di Parigi del 2015 ben l’80% delle emissioni di CO2 sono state generate solo da 57 aziende.
I settori più rappresentati in questo triste primato sono petrolio, carbone, gas e cemento. È chiaro, dunque, che le grandi aziende inquinanti sono cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi che mira a mantenere l’aumento delle temperature globali sotto 1,5 gradi centigradi. Ma è altrettanto chiaro che quelle aziende non stanno facendo abbastanza per ridurre le emissioni.
La maggior parte delle compagnie di combustibili fossili ha aumentato la produzione dopo l’Accordo di Parigi.
Ma chi sono questi grandi inquinatori? Secondo i dati pubblicati dal think tank, il maggior emettitore di CO2 nei sette anni analizzati è stata l’azienda petrolifera statunitense ExxonMobile che da sola è stata responsabile dell’1,4% delle emissioni globali. Seguono aziende come Shell, BP, Chevron e TotalEnergies tutte responsabili dell’1% delle emissioni.
