Eventi estremi, le Regioni più a rischio mortalità

Lo studio dell’Enea in base ai decessi nel periodo 2003-2020. Oltre otto milioni di italiani risiedono in aree ad alto rischio, in particolare per frane e smottamenti.

La crisi climatica aumenta esponenzialmente la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi anche in Italia e, complice il dissesto idrogeologico che interessa tutto il nostro territorio nazionale, aumenta anche il rischio di mortalità per calamità come alluvioni, frane o valanghe. L’Enea, sulla base dei dati dei decessi causati dagli eventi estremi dal 2003 al 2020, ha realizzato una mappa delle aree più a rischio di tutto il Paese.

In meno di 20 anni, in Italia ci sono state 378 vittime in 278 diversi Comuni a causa degli eventi estremi: tempeste, inondazioni, frane e valanghe colpiscono però in modo diverso le varie aree del Paese. Le Regioni con il maggior numero di decessi sono il Trentino-Alto Adige, con 73 vittime in 44 Comuni, e la Lombardia, con 55 morti in 44 Comuni. Seguono poi la Sicilia, il Piemonte, il Veneto e l’Abruzzo.

Un alto numero di Comuni a rischio viene identificato anche in Emilia-Romagna, Calabria e Liguria, tre Regioni in cui il dissesto idrogeologico è ormai tristemente noto da tempo. Tra le Regioni ad alto rischio, compare la Valle d’Aosta, che ha registrato otto vittime a fronte di una densità di popolazione decisamente inferiore rispetto al resto d’Italia. Inoltre, dallo studio dell’Enea emerge che circa la metà dei Comuni italiani con almeno un decesso è costituito da centri montani o poco abitati, dove il rischio di mortalità causata da eventi estremi potrebbe essere connesso alla fragilità del territorio e alla difficoltà degli interventi di soccorso.

Nello studio, però, emerge anche che negli ultimi anni gli eventi meteo estremi sono aumentati esponenzialmente: nel 2023, ad esempio, c’è stato un aumento del 135% rispetto all’anno precedente, con Emilia-Romagna, Sicilia, Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana tra le Regioni più colpite. Il rischio maggiore di calamità causate da eventi estremi riguarda oltre 8 milioni di italiani, soprattutto per i rischi connessi a frane e smottamenti. Per l’Enea conoscere le aree a maggior rischio, anche per la mortalità associata, è fondamentale per definire le azioni prioritarie di intervente, stanziare risorse economiche, stabilire misure di allerta e intraprendere azioni di prevenzione e di mitigazione.