Disastro ambientale in Sri Lanka. Cresce sempre più il numero degli animali marini rinvenuti morti in mare o lungo le spiagge del Paese a causa del naufragio, nel giugno scorso, della nave cargo MV X-Press Pearl, che trasportava 1486 container.
Lo scorso 20 maggio, a bordo della grande nave cargo divampò un grande incendio.
Tutto l’equipaggio fu salvato e nonostante i soccorsi che riuscirono ad asportare tutto il carburante, il 2 giugno, la nave colò a picco insieme al suo carico: 25 tonnellate di acido nitrico e una serie di prodotti chimici, tonnellate di microplastiche e una grande quantità di cosmetici.
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Sin dalle prime ore che seguirono l’inabissamento del cargo, iniziarono gli effetti disastrosi.
Miliardi di piccolissime palline di plastica, denominate ‘Nurdles’, cominciarono a ricoprire e colorare di bianco le spiagge.
I nurdles si sono rapidamente trasformati in un’esca letale per tutti gli animali marini, avvelenando per sempre le acque paradisiache.
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Come documentato successivamente da ‘The Pearl Protector’, l’associazione di tutela ambientale cingalese, sono state rinvenute morte centinaia di tartarughe marine, cinque balene, decine di delfini e un numero imprecisato di squali che hanno perso la loro vita a causa delle palline di plastica bianca scambiate per cibo.
Vittime del disastro anche migliaia di uccelli marini e le altre specie di pesci.
Come se questo non fosse già abbastanza, gli effetti di questo drammatico evento potrebbero durare per mesi o anni.