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Aumenta il numero di delfini morti. Gli scienziati: colpa della guerra in Ucraina

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Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina il numero di delfini spiaggiati sulle coste della Turchia è aumentato in maniera considerevole. Secondo gli scienziati potrebbe essere collegato alla guerra in corso

La Fondazione turca per la ricerca marina ha parlato di un “aumento straordinario” del numero di esemplari di delfino comune trovati spiaggiati lungo la costa del Mar Nero. 

Si parla di più di 80 animali trovati senza vita sulle spiagge di Turchia e Bulgaria. Un numero talmente maggiore rispetto a quello abituale che ha spinto gli scienziati a interrogarsi sui motivi dell’aumento delle morti dei delfini.

Dopo alcune analisi si è giunti alla conclusione che la ragione più probabile della morte degli esemplari di delfino comune nel Mar Nero occidentale è legata alla guerra in Ucraina in corso.

Perché la guerra in Ucraina aumenta le morti di delfini

Il motivo è semplice. Tutto dipende dall’aumento dell’inquinamento acustico nel Mar Nero settentrionale, causato dalle circa 20 navi della marina russa che si trovano in zona.

L’anomala presenza di un numero così consistente di navi (tutte in attività bellica) potrebbe – secondo gli scienziati – aver portato i cetacei a spostarsi verso sud, lungo le coste turche e bulgare.

Qui i delfini sarebbero stati catturati per sbaglio dalle reti di pesca dove troverebbero la morte. Sarebbero morti in questo modo, dunque, e non perché spiaggiati e impossibilitati a tornare in acqua gli esemplari trovati senza vita lungo le coste.

Se così fosse, il numero totale di esemplari morti potrebbe essere assai superiore rispetto a quello ipotizzato fino a questo momento.

Delfini morti a causa della guerra, alcuni non hanno segni di intrappolamento

Qualcosa, però, comunque non torna. Se circa una metà delle carcasse di delfino trovate sulle spiagge di Turchia e Bulgaria presentavano segni di intrappolamento compatibili con l’ipotesi avanzata dai tecnici del centro di ricerche marine turco, un’altra metà non le presenta affatto.

Ma anche in questo caso potrebbe avere un ruolo l’inquinamento acustico. “Il trauma acustico è una delle possibilità che mi vengono in mente”, ha detto Bayram Öztürk, presidente dell’ente di ricerca turco. “Non abbiamo prove su ciò che il sonar a bassa frequenza può causare nel Mar Nero perché non abbiamo mai visto così tante navi e così tanto rumore per così tanto tempo”, ha poi ammesso lo scienziato.

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