Basta sprechi pubblici. Consumatori e Comitati propongono una legge

Basta sprechi! Il Comitato ‘Stiamo Uniti’ presenta in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre gli sprechi della politica e della Pubblica Amministrazione

500 miliardi di euro, l’equivalente di più di 8.470 euro a cittadino italiano (neonati compresi). A tanto ammontano gli sprechi della politica e della Pubblica Amministrazione.

Per cercare di tagliare gli sprechi, il comitato “Stiamo Uniti” costituito da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, ha presentato alla Suprema Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare che mira a individuare e tagliare i capitoli di spesa considerati inutili o inefficaci, e a ridestinare le risorse così recuperate a interventi più utili per i cittadini e il sistema socio-economico.

Nell’elenco stilato dal Comitato di alcune delle principali voci di spreco, troviamo i cosiddetti “enti inutili” che costano circa 10 miliardi di euro, le inefficienze del trasporto pubblico locale che valgono per 12,5 miliardi e le criticità della giustizia che costano circa 40 miliardi.

Non vanno poi dimenticati gli sprechi negli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione che ammontano a circa 30 miliardi ed il patrimonio immobiliare dello Stato, stimato a 60 miliardi, che include molti immobili e terreni completamente inutilizzati.

“Le risorse sprecate – ha spiegato il presidente del Comitato, Evando Senatra – vengono sottratte ai cittadini, peggiorando la qualità dei servizi pubblici. Attraverso la proposta di legge, il Comitato chiede interventi mirati per recuperare queste risorse e destinarle a scopi socialmente utili. Tra le misure proposte, ci sono tagli per almeno 13 miliardi di euro ai costi della politica nazionale e locale, un monitoraggio per abolire gli enti inutili, il recupero di 39 miliardi dalle fondazioni bancarie, e l’impiego di 2 miliardi dai conti dormienti per le urgenze del Paese”.

La presentazione in Cassazione segnerà l’inizio del percorso che richiederà la raccolta di almeno 50.000 firme entro due mesi per poter procedere con l’iter legislativo.

“Ci avvarremo dell’aiuto di una signora con la quale abbiamo iniziato questo percorso un paio di anni fa, che ha grande esperienza e ha già raccolto un milione e duecentomila firme – ha dichiarato Roberto Mezzaroma, promotore della proposta di legge – su 8.000 comuni penso che ce la faremo senz’altro. Già hanno risposto tante persone, anche qualche ministro ha detto che vuole partecipare, speriamo bene. Noi siamo persone che non cercano nulla, vogliamo solo e soltanto dare un contributo”.

“Dobbiamo cercare un po’ di sanare questo paese, per cui è chiaro che ci sono tanti sprechi – ha aggiunto Maria Di Prato, promotrice dell’iniziativa – ma questi sprechi sono dovuti ad una malapolitica, ovvero ad una cattiva gestione della politica negli ultimi trent’anni”.

Tra i sostenitori della proposta di legge figura anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che sarà presente in Cassazione per la presentazione formale della raccolta di firme.

“Dobbiamo investire sul futuro, sulla vita, sulle vite, quindi dare ad una donna la possibilità di avere dei figli, di essere assistita, ma anche – ha dichiarato Maria Grazia Cucinottaalle persone che si ammalano di essere assistiti nel modo giusto e dare a loro la possibilità di guarire senza sentirsi di elemosinare la vita che è un diritto che tante volte viene meno”.