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Intanto, i residenti annunciano un sit-in di protesta per domani.

Malagrotta, vigili del fuoco ancora al lavoro per spegnere le ultime fiamme. L’interno della struttura continua a bruciare e sul posto si lavora per estinguere le fiamme ancora accese, a due giorni esatti dall’incendio.

 

Per accertare le cause del rogo divampato mercoledì scorso, la Procura di Roma ha affidato una maxi-consulenza ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. I tempi, però, saranno molto lunghi: almeno tre mesi, con una possibile proroga di altri 90 giorni. L’ipotesi di reato, a carico di ignoti, è quella di incendio colposo. Le indagini coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi non solo dovranno analizzare il sistema anti-incendio di Malagrotta (allo scopo di verificare il corretto funzionamento dei segnali di preallarme, di allarme e delle bocchette dell’acqua), ma si cercheranno anche eventuali analogie con altri incendi che a Roma avevano interessato gli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salario.

 

Intanto, protestano i cittadini: previsto un sit-in organizzato dal Comitato Valle Galeria libera. “Quanto accaduto a Malagrotta non può essere minimizzato, i cittadini stanno vivendo momenti drammatici. Famiglie intere hanno lasciato le abitazioni, i danni all’agricoltura e agli allevamenti sono incalcolabili. Il 15 giugno si è verificato un incidente rilevante con effetto domino” – spiega il Comitato – “Tutti gli impianti, come i depositi di carburante e gas, il risparmiato Tmb 1 di Malagrotta, la trasferenza di Ponte Malnome sono bombe a orologeria in un territorio già compromesso a livello ambientale“.
Qui si vorrebbero realizzare altri impianti? Ora è il momento di dire basta, invitiamo i cittadini a partecipare” – conclude il Comitato – “I legali di Raggio Verde risponderanno alle domande dei cittadini su tutte le azioni legali a tutela del nostro diritto di vivere in un ambiente sano“.

 

Intanto, il Campidoglio ha deciso come correre ai ripari per affrontare la nuova emergenza rifiuti. Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza che trasferisce i rifiuti urbani indifferenziati in due diversi stabilimenti Ama: ad Acilia e a Ponte Malnome. Per non oltre 60 giorni, a Ponte Malnome arriveranno 700 tonnellate di rifiuti al giorno (contro le 300 precedenti) e altre 150 andranno invece ad Acilia. I rifiuti sosteranno qui in maniera temporanea, prima di inviarli negli sbocchi.

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