Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Mencaroni: “bene nei brevetti europei, ma indietro nell’ambito delle Key Enabling Technologies, che sono fondamentali per la competitività delle imprese”
“I dati e l’analisi delle domande di brevetto europeo pubblicate dall’European Patent Office mostrano innanzitutto come la ricerca e l‘innovazione siano diventate sempre più pervasive nel sistema economico e produttivo italiano, innalzandone le capacità competitive”.
Lo ha sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria.
“L’Italia – ha osservato in una nota l’ente camerale – non dimentichiamolo, pur con molti problemi è comunque il quinto paese dell’Ue per capacità inventiva e l’undicesimo tra tutti i paesi del mondo”.
“In questo contesto di crescita delle domande pubblicate di brevetto europeo – hanno continuato – aumentate del 33% tra il 2015 e il 2022, l’Umbria mostra un dato eccellente nel 2022, con una crescita di quasi il 57% dei brevetti presentati rispetto al 2021, segnando il record di sempre con 41 domande di brevetto europeo pubblicate. È un ulteriore segnale di vivacità del sistema imprenditoriale umbro e del suo grande sforzo per scalare i livelli di competitività nell’ambito della transizione ecologica e digitale”.
Il commento del presidente dell’ente camerale umbro, Giorgio Mencaroni: “Resta tuttavia un grosso neo: quello dei brevetti nell’ambito delle Key Enabling Technologies, che sono fondamentali per la competitività delle imprese”.
“Qui l’Umbria – ha ricordato il presidente – è ancora pesantemente indietro, con solo due brevetti pubblicati nel 2022 e con la quota delle stesse Ket sotto il 5% delle domande di brevetto totali, mentre la media nazionale della percentuale delle Ket sul totale è cresciuta e tocca ora il 21%.”
“Un elemento – ha concluso Giorgio Mencaroni – su cui sarà opportuno riflettere e trovare la strada, magari con opportuni incentivi, di risalire in questo parametro chiave”.
