Scienza, ecco perché le rondini sono le migliori alleate delle aziende agricole

Secondo una ricerca dell’Università degli Studi di Milano, gli uccelli migratori soliti frequentare le stalle di bovini riducono il tasso di attività degli insetti portatori di patogeni.

Più rondini uguale meno mosche nelle aziende agricole. Ad affermarlo è una ricerca dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento e con la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), dopo avere osservato gli instancabili volatili in nove allevamenti di bovini della Val di Non, nella Provincia Autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige. Proprio qui tra aprile e agosto 2022 gli scienziati hanno raccolto dati sia sul tasso di attività delle mosche sia sulla presenza di rondini nidificanti. Straordinari i risultati dopo sedici settimane di appostamenti. Già, perché secondo il lavoro pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of Applied Ecology“, gli uccelli che hanno preso casa nelle stalle dopo la lunga migrazione hanno più che dimezzato la popolazione degli insetti neri portatori di patogeni. Un ambiente, dunque, più sano e meno stressante perfino per le vacche allevate.

Eppure, nonostante il loro incredibile contributo, le rondini continuano a essere a rischio a causa dei cambiamenti climatici, della perdita di habitat e dell’intensificazione dell’agricoltura. “La conservazione di Hirundo rustica – oltre a portare benefici agli allevatori – ci ricorda che abbiamo bisogno di ecosistemi sani e funzionanti per fare fronte alle sfide ambientali“, commenta l’ecologo dell’Università degli Studi di Milano, Mattia Brambilla.