Alberi e piante costituiscono una risorsa preziosissima per mantenere in equilibrio gli ecosistemi e ossigenare il pianeta. Ecco quali sono quelle che assorbono più CO2.
Piante ed alberi sono fondamentali per la nostra sopravvivenza e per il benessere del pianeta. Nonostante questo, siamo arrivati al punto di dover elaborare strategie e piani di riforestazione e ripristino delle aree verdi perché solo ora – dopo aver sfruttato per decenni il territorio in maniera non sostenibile – ne capiamo l’importanza.
Ora ci troviamo in una situazione di crisi climatica, in cui lo smog e l’inquinamento stanno prendendo il sopravvento. Le piante in questo possono ancora venirci in aiuto.
Piante mangia smog, ecco quali sono
Gli alberi e le piante assorbono la CO2, contribuendo a contrastare il cambiamento climatico. Coldiretti ha effettuato uno studio sulle straordinarie capacità di assorbimento dell’anidride carbonica di alcune piante e ha stilato una classifica delle dieci migliori piante mangia smog.
Queste piante sono in grado, nell’arco di vent’anni, di assorbire quasi 4000 chili di anidride carbonica, di bloccare le polveri sottili PM10 e di diminuire la temperatura dell’ambiente che le circonda durante i periodi più caldi. Una condizione – quella delle temperature in aumento – che si sta verificando in maniera sempre più frequente negli ultimi anni.
Secondo l’elaborazione di Coldiretti effettuata sui dati del Cnr ecco quali sono le piante mangia smog più “voraci”:
- l’Acero Riccio, definito così perché le sue foglie di grandi dimensioni hanno spesso le punte ricurve. L’albero può assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni;
- la Betulla Verrucosa ;
- il Cerro, con 3100 chili di CO2;
- il Ginko Biloba, che è anche un’ottima barriera contro gas, polvere, afa e può assorbire 2800 chili di anidride carbonica.
Dal quinto posto in poi, troviamo altre straordinarie piante che si trovano anche nel territorio italiano, ovvero il Tiglio nostrano, il Bagolaro, il Tiglio Selvatico, l’Olmo campestre e il Frassino comune che assorbono la stessa quantità di inquinamento del Ginko Biloba. Per ultimo, l’Ontano nero che assimila fino a 2600 chili di CO2.
Anche per quanto riguarda gli arbusti, altrettanto importanti per l’ambiente, sono stati condotti degli studi per individuare quelli più adatti ad assorbire lo smog. In particolare, uno studio del Cra-Viv di Pistoia ha selezionato le otto specie arbustive con maggiore impatto nel contrasto all’inquinamento. È emerso che gli arbusti mangia smog sono l’Ilex, il Viburno, il Viburno lucido, il Corbezzolo, la Fotinia, l’Alloro, l’Eleagno e il Ligustro.
L’importanza del verde urbano
Queste classifiche mostrano quanta varietà di piante, la maggior parte delle quali prospera nel nostro territorio, abbiamo a disposizione per ridare ossigeno alle aree urbane. Un grande problema è infatti la mancanza di zone verdi nelle città, sia perchè non c’è ossigenazione in territori ad alta concentrazione di smog, sia perché il verde urbano rende l’ambiente più sano e vivibile per chi lo abita. Alcune grandi città hanno escogitato alcune soluzioni per aumentare la quantità di vegetazione, come Londra con i city trees, strutture di muschio e altre piante che assorbono le sostanze inquinanti rilasciando ossigeno. Anche l’Italia sta muovendo dei passi verso la riforestazione delle aree urbane ed extra urbane. Con la Campagna Mosaico Verde ad esempio, che punta a ripristinare gli ecosistemi e a proteggere i boschi, oltre che a piantare nuovi alberi. Ad oggi ne sono stati messi a dimora oltre 300.000.
Insomma, parchi, aree verdi e giardini urbani dovrebbero essere elementi imprescindibili pensando a come dovrebbero diventare città del futuro.