L’acqua è la prima vittima del disordine climatico in atto.
I dati diffusi dall’OMS confermano che il 90% dei disastri naturali è legato all’acqua ed entro il 2030 le persone colpite dal fenomeno delle inondazioni sarà tre volte superiore all’attuale.
Gli eventi metereologici estremi, come siccità, inondazioni o distruzioni di ecosistemi, si stanno facendo sempre più frequenti e violenti.
Gli scienziati sono concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici stanno avendo un forte impatto sulla disponibilità di acqua dolce.
Per ogni incremento di 1° C della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrebbe ridursi del 20% la propria disponibilità di risorse idriche.
È per questo che le conseguenze dei cambiamenti climatici “hanno bisogno della mobilitazione mondiale”.
Appuntamento importante, sarà il Summit Internazionale “Acqua e Clima. I grandi Fiumi del Mondo a confronto”, che si terrà per la prima volta a Roma nella Sala della Protomoteca del Capidoglio dal 23 al 25 ottobre 2017.
Organizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’UNECE, il RIOB /IMBO, l’UNESCO e l’Alleanza delle Grandi città e Imprese, il summit vedrà 47 delegazioni di corsi d’acqua e grandi laghi, università, centri di ricerca, istituti bancari e ONG riunirsi intorno ad un tavolo con l’obiettivo di favorire l’interscambio di esperienze informazioni e know how sulla gestione sostenibile dell’acqua.
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