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L’UCCELLO DEL PARADISO, PIUME DAL NERO PERFETTO, SEDUCE ANCHE LA NASA

Roma. Uccello del paradiso. Che il nero rendesse tutti più attraenti è ormai risaputo. Che la regola valesse anche per il mondo degli animali, è una nuova curiosa scoperta.Si tratta dell’uccello paradiso che tra i rami della Papua Nuova Guinea fa breccia nel cuore delle femmine solo esibendo il suo piumaggio nero. E non si tratta di un nero qualunque, ma del nero più nero che esiste, capace di catturare la luce e, inevitabilmente, anche ogni sguardo.

Le piume di questi volatili riescono ad imprigionare il 99,95% della luce. Uno dei più grandi dilemmi dell’uomo che ha passato anni proprio alla ricerca di un materiale che non riflettesse la luce. Il Vantablack è una tra le più recenti scoperte, un materiale di un nero profondo creato dalla Surrey NanoSystem usando nanotubi di carbonio, che riesce ad assorbire il 99,965%. Al modico prezzo di 400 dollari per 40 centimetri di lunghezza.

Insomma, anni di ricerca e spese per ottenere una percentuale di pochissimo più alta del sorprendente prodotto di madre natura.

Le piume dell’uccello paradiso sono più nere del nero e osservandole a fondo si capisce il perchè. Non si tratta di un pigmento di colore, ma della loro struttura “simile a una foglia di quercia accartocciata”. A rivelarlo sono i ricercatori dell’università di Harvard, dopo averne studiato la perfetta architettura usando strumenti in grado raggiungere la definizione di pochi micrometri. Ogni piuma è fatta di tunnel e increspature capaci di intrappolare la luce che cadendoci, rimbalza all’interno e ne resta bloccata. Così l’uccello paradiso mostra il suo piumaggio, che senza riflettere alcun raggio luminoso, attira l’attenzione di chiunque lo guardi.

Un “effetto speciale” che sfrutta per corteggiare le femmine della specie.

Una caratteristica che rende invidiosi anche i principali concorrenti del mondo animale, dalle ali nere della farfalla Troides che le usa per tenersi al caldo alle macchie scure che mimetizzano la vipera del Gabon.

Al record del nero 100% però non arriva neanche la natura, mentre la Nasa lavora tutt’ora per riuscire ad ottenere un materiale che non rifletta la luce, neanche in percentuale minima. L’obiettivo è quello di utilizzarlo in campo militare per rendere gli aerei invisibili, energetico per creare pannelli solari più potenti, scientifico per aumentare la precisione di strumenti come i telescopi.

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