La sugar tax non è incostituzionale. È quanto stabilito dalla Consulta nella sentenza n.49 nel giudizio di legittimità costituzionale sollevato dalla seconda Sezione del Tar della Regione Lazio contro l’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate.
Il tribunale regionale aveva censurato tale disciplina per violazione del principio di eguaglianza tributaria, in quanto la nuova imposta – non ancora applicata a causa delle numerose proroghe – è destinata a colpire solo alcune bevande analcoliche.
L’imposta, approvata ma mai introdotta, è stata rimandata per ben sette volte. L’ultimo rinvio è stato quello del governo Meloni, che con la legge di Bilancio ha prorogato l’entrata in vigore della sugar tax al 1° luglio prossimo.
La sugar tax riguarda le bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
Ad essere tassati sarebbero quindi i succhi di frutta e di ortaggi e legumi, non fermentati, senza aggiunta di alcol, addizionati di zuccheri o di altri dolcificanti, ottenute con l’aggiunta di edulcoranti, di origine naturale o sintetica (comprese acque minerali e gassate, con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o di aromatizzanti), e non anche altri prodotti alimentari diversi dalle bevande contenenti le stesse sostanze.
Secondo la consulta, la tassa rientra “nel novero dei tributi indiretti sulla produzione e sul consumo di certi beni” che possono incidere “negativamente sulla salute”.
Un passo avanti verso la prevenzione di patologie non trasmissibili quali sovrappeso ed obesità, diabete, carie che unisce l’Italia ad altri Paesi che hanno adottato l’imposta già da anni. Il Regno Unito ad esempio, sta iniziando a raccogliere già i frutti della tassa in vigore dal 2018. Secondo uno studio dell’Università di Cambridge infatti, nei primi cinque mesi dopo l’introduzione dell’imposta, si è registrato un calo annuale dell’8% delle situazioni di obesità tra le bambine di 10-11 anni. Anche la Colombia ha deciso lo scorso anno di introdurre una tassa contro il cibo spazzatura proprio al fine di ridurre il consumo degli alimenti ultra processati ricchi di sale, zuccheri e grassi.
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