Con la legge di Bilancio 2024 rinviate (per l’ennesima volta) Plastic tax e Sugar tax. Ma chi ne paga davvero il prezzo?
Con l’approvazione della legge di Bilancio 2024 arriva anche l’ennesima proroga alle tanto discusse sugar tax e plastic tax. Da anni infatti si pensa di introdurre le due imposte in Italia, a beneficio di ambiente e salute. Le due tasse però non sono mai riuscite ad entrare in vigore, anzi, sono state rimandate già per ben sei volte (questa è la settima).
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha confermato la proroga dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2024, il 29 dicembre 2023, considerandolo un vanto per il governo Meloni. Potremmo quindi non vedere mai l’entrata in vigore di queste due misure introdotte dal governo Conte nel 2019 orientate a ridurre inquinamento e problemi di salute, come l’obesità causata anche dall’eccessivo consumo di bevande zuccherate soprattutto da parte dei giovani.
Plastic Tax e Sugar Tax, cosa sono?
La plastic tax è un’imposta dal valore fisso di 0,45 euro che dovrebbero pagare produttori, importatori e consumatori per ogni kg di prodotti in plastica. La sugar tax invece, riguarda le bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
In alcuni paesi la sugat tax è stata introdotta già da tempo, con risultati positivi sulla salute. Il Regno Unito ad esempio, sta iniziando a raccogliere i frutti della tassa in vigore dal 2018. Secondo uno studio dell’Università di Cambridge infatti, nei primi cinque mesi dopo l’introduzione dell’imposta, si è registrato un calo annuale dell’8% delle situazioni di obesità tra le bambine di 10-11 anni, con effetti ancora più evidenti sulle ragazzine provenienti dalle aree più povere. Anche in Colombia, il presidente Gustavo Pedro ha deciso di introdurre un’imposta contro il cibo spazzatura, per ridurre i livelli di obesità nella popolazione.
Per quanto riguarda la plastic tax, secondo un’inchiesta di Greenpeace, la sua mancata applicazione ha tolto alle casse pubbliche negli ultimi circa 1,2 miliardi di euro considerando la versione attuale della norma (0,45 euro per ogni kg di prodotti in plastica).
“Un rinvio in evidente contraddizione con quello che dice il governo. Dichiara di favorire il ricorso a plastica riciclata, ma poi evita l’introduzione di un provvedimento finalizzato a questo”, ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento Greenpeace Italia, a TeleAmbiente riguardo il sesto rinvio della plastic tax.