Gli investimenti nei combustibili fossili fanno arricchire pochi baroni che “continuano a intascare enormi profitti”. Investire nelle rinnovabili, invece, permette una redistribuzione della ricchezza perché crea posti di lavoro per migliaia di giovani in tutto il mondo.
A mettere davanti agli occhi di tutti questa verità è stato nientemeno che il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres durante il discorso di premiazione ai TIME CO2 Earth Awards, l’evento organizzato dal prestigioso magazine britannico TIME.
I dati danno ragione a Guterres. Nel 2021 il settore delle rinnovabili ha creato ben 700mila nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. Un numero altissimo se si pensa che stiamo parlando di un anno in cui erano ancora forti gli strascichi – anche economici – dell’emergenza Covid e non c’era ancora stata la spinta dovuta alla crisi energetica del 2022.
Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, nel 2021 erano impiegati nel settore 12,7 milioni di persone. Un numero destinato a crescere quando usciranno i dati relativi al 2022, anno in cui – in tutto il mondo ma soprattutto in Europa – ci si è trovati di fronte a una crescita senza precedenti degli investimenti nelle energie rinnovabili.
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