“Se avete vestiti di cotone, asciugamani o lenzuola di H&M o Zara, probabilmente sono macchiati del saccheggio del Cerrado”. La denuncia dell’Ong Earthsight.
Si torna a parlare delle devastanti conseguenze ambientali della fast fashion. Protagonisti stavolta due grandi colossi del tessile, H&M e Zara, accusati di produrre i loro vestiti con “cotone sporco“. La battaglia portati avanti per prima dalla Francia che ha deciso di imporre limiti e tasse trova anche in questa nuova accusa rivolta direttamente alle due aziende in questione, prova l’urgenza di intervenire sul modello di moda veloce seguito da molti brand di successo.
La denuncia arriva da una Ong britannica, Earthsight, con il rapporto dal titolo Fashion Crimes, secondo cui i due marchi europei sarebbero “vincolati” ad attività illegali di deforestazione su larga scala in Brasile, quali esproprio di terre, corruzione e violenza nelle piantagioni di loro proprietà.
❗️NEW REPORT OUT TODAY❗️
Fashion Crimes: The European Retail Giants Linked to Dirty Brazilian Cotton
Earthsight can reveal how clothes made from cotton are linked to land grabbing, deforestation, and human rights violations in Brazil.
Read here: https://t.co/8cVzDxeoNG pic.twitter.com/v2NkrjWThw
— Earthsight (@earthsight) April 11, 2024
Il rapporto ha messo in luce soprattutto gli impatti legati alla deforestazione e l’accaparramento delle terre da parte dei due marchi, “collegati alla deforestazione illegale su larga scala, all’accaparramento di terre, alla violenza e alla corruzione” spiegano da Earthsight dopo un anno di investigazione relativa in particolare alla produzione brasiliana di cotone per l’esportazione.
Il cotone certificato come etico dal più grande sistema di certificazione al mondo, Better Cotton, risulterebbe invece “contaminato” da numerosi reati ambientali. E’ stato tracciato il viaggio di 816.000 tonnellate di cotone provenienti da due delle più grandi aziende agroindustriali del Paese sudamericano, Slc Agrícola e il gruppo Horita, situate nello Stato nordoccidentale di Bahia. Secondo Earthside, le famiglie brasiliane proprietarie di queste fazendas hanno “una storia pesante di procedimenti giudiziari, condanne per corruzione e multe da milioni di dollari per deforestazione illegale”.
Parte di queste attività illecite verrebbe svolta nella regione del Cerrado, che nel 2023 ha registrato un incremento del 43% nella distruzione della sua vegetazione.
“Per secoli le comunità tradizionali hanno vissuto in armonia con la natura. Finché non sono state derubate delle loro terre ed hanno subito attacchi da parte di avide aziende agricole che servono i mercati globali del cotone“, ha puntato il dito Earthside.
Better Cotton nel frattempo ha reso noto di aver “assunto un revisore indipendente per effettuare visite di verifica rafforzate” a seguito del rapporto della ong.
Zara e H&M hanno risposto all’indagine facendo sapere di accogliere “con favore l’impegno di Earthsight su questi temi e prendiamo estremamente sul serio queste accuse. Siamo in stretto contatto con il proprietario della certificazione Better Cotton, che ha avviato un’indagine approfondita sulle accuse specifiche. Rimaniamo in stretto dialogo con BC e altri stakeholder per identificare le esigenze di miglioramento dello standard e della sua verifica e accogliamo con favore l’opportunità di continuare il dialogo con Earthsight su questo tema” dice H&M.
“Se avete vestiti di cotone, asciugamani o lenzuola di H&M o Zara, probabilmente sono macchiati del saccheggio del Cerrado. – afferma l’ong – Queste aziende parlano di buone pratiche, responsabilità sociale e sistemi di certificazione, affermano di investire in tracciabilità e sostenibilità, ma tutto questo ora sembra falso quanto le loro vetrine nelle strade principali. È ormai molto chiaro che i crimini legati ai beni che consumiamo devono essere affrontati attraverso la regolamentazione, non attraverso le scelte dei consumatori. Ciò significa che i legislatori dei Paesi consumatori dovrebbero mettere in atto leggi forti con un’applicazione rigorosa. Nel frattempo, gli acquirenti dovrebbero pensarci due volte prima di acquistare il prossimo capo di abbigliamento in cotone“.