
Xylella. Il presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ed il Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio hanno sorvolato in elicottero l’area infetta da Xylella, per verificare dall’alto la strage di ulivi che ha cambiato il volto e il paesaggio del Salento.
L’iniziativa fa seguito alla valutazione dei rischi da Xylella fastidiosa per piante e colture dell’Unione europea pubblicata dall’Efsa, l’Autorità Alimentare Europea, con le nuove indicazioni per il controllo dei focolai infettivi e per prevenire una ulteriore diffusione nell’UE.
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Il sopralluogo aereo è partito dall’aeroporto di Brindisi per terminare a Lecce, dove la delegazione di Coldiretti ha accompagnato il Ministro Centinaio alla grande assemblea di agricoltori.
“Chiedo scusa alla Puglia perché lo Stato, che si può chiamare ministeri, Regione, politica italiana o magistratura, in questi anni ha voltato la faccia dall’altra parte” – ha detto il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, a Lecce – chiedo scusa non come cittadino, ma come ministro dell’Agricoltura e come rappresentante dello Stato italiano“.
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“Sembra una regione avvolta da una ragnatela, è impressionante – ha aggiunto – sorvolando queste aree mi è venuta la pelle d’oca e più l’elicottero si soffermava su questi alberi diventati ormai dei tronchi bruciati e più mi arrabbiavo”.
“Purtroppo – ha poi sottolineato Centinaio – i tempi della macchina burocratica per dare una riposta immediata si sono allungati perché in Italia c’è un mostro che mi fa schifo, un mostro che se gli tagli una testa gliene escono subito altre due, ed è la burocrazia. Per ogni mese perso ci sono stati 2 chilometri (di ulivi, ndr) infettati”.
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Quanto alle possibili responsabilità sulla diffusione della batteriosi che sta decimando gli ulivi pugliesi, il ministro Centinaio ha puntato il dito contro l’Europa.
In particolare, sui mancati controlli sui vegetati importati in Europa attraverso il porto olandese di Rottardam affermando che Xylella non è nata in Puglia, ma è stata “importata”.
“La responsabilità sta nel fatto che l’Europa verso alcuni paesi, come l’Italia, sembra matrigna – ha detto Centinaio – mentre in altri paesi, invece, tutto è permesso. Da un porto importante come quello di Rotterdam, di un paese dove pensano di essere molto più civili di noi, mi sarei aspettato che facessero un controllo elementare come quello sulla Xylella. Quindi, io sono convito che ci siano responsabilità vere e proprie da parte dell’Europa che dovrebbe mettere un po’ più di pepe su quei paesi che fanno meno controlli semplicemente perché devono rispondere a delle logiche di mercato. Sono convinto che l’Europa sappia che la Xylella non è un problema che e’ arrivato in Italia da Marte, ma perché i confini del continente non sono così sicuri”.