Xylella. Una lunga giornata di sopralluoghi ed incontri sulla Xylella in Salento per il Ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, che si è conclusa con la promessa di riprendere in mano la questione, anche valutando, tra le opzioni, quella di un decreto legge che consenta di procedere immediatamente all’abbattimento di ulivi infetti nella zona cuscinetto.
Accompagnato dal governatore Michele Emiliano, Centinaio ha visitato le zone colpite ed alcune aziende dove sono in corso sperimentazioni nel contrasto al batterio.
Il ministro dell’Agricoltura ha anche assicurato che farà “di tutto” per evitare che l’Italia arrivi alla procedura d’infrazione.
“Al commissario europeo ho promesso – ha detto Centinaio – l’impegno da parte del Governo italiano, in collaborazione con la Regione Puglia e gli enti locali, per far sì che questo dramma non si espanda ulteriormente”.
Burocrazia permettendo, il Ministro ha intenzione di presentare “un piano di contrasto al batterio entro la fine di settembre al massimo” ma all’Europa, Centinaio chiede di avere una posizione chiara sull’uso dei pesticidi perché “non è possibile – dice – che da un lato mi dice che li posso usare e dall’altro però dice che i prodotti raccolti usando i pesticidi non possono essere venduti nella Ue”.
“Io voglio che l’Italia sia Xylellafree – ha aggiunto il Ministro Centinaio – perché in caso contrario, vuol dire ammazzare l’agricoltura italiana“.
Soddisfatto il Governatore Michele Emiliano per il quale, “a prescindere dalla necessità di frenare il morbo per non farlo risalire lungo l’Italia”, è necessario varare “un piano B” che – ha precisato – “comprende due strade che potrebbero essere complementari: una lotta chimica e gli innesti”.
“La prima cosa che deve essere fatta – ha aggiunti infine il governatore – è la tutela di chi lavora questi terreni, di chi vuole produrre, e anche la tutela di tutti quei produttori che sono oltre la zona cuscinetto. Penso ad esempio alla zona del barese, dove sono tutti preoccupati, o ai vivaisti italiani, che in questo momento si sentono dire che in alcune zone del mondo non possono esportare, perché non siamo Xylellafree”.