WWF, nel nuovo report le alternative agli imballaggi in plastica per la pesca

Secondo il WWF gli imballaggi in plastica per il settore ittico si possono sostituire con materiali alternativi, come le cassette in legno.

Il nuovo report del WWF “Soluzioni di imballaggio alternative e sostenibili per ridurre la dispersione della plastica in mare” presenta soluzioni alternative all’uso della plastica nel settore ittico.

L’EPS o polistirene espanso che proviene dall’attività di pesca è ancora tra i principali rifiuti abbandonati in mare e sulle coste. I motivi principali dell’inquinamento sono le perdite accidentali da parte dei pescherecci, o la cattiva gestione dei rifiuti e delle infrastrutture di riciclo inadeguate. Con 14.000 cassette di pesce monouso in EPS all’anno, l’Italia è il maggior consumatore dell’Ue, ma la loro dispersione in acqua ha gravi effetti sulla biodiversità poiché il materiale può frantumarsi in milioni di microplastiche.

WWF, per la pesca meglio le cassette riutilizzabili in legno

Il report dell’associazione ambientalista considera come alternative agli imballaggi in EPS cassette monouso (in EPS riciclato, cartone ondulato e bioplastica) e cassette riutilizzabili (in plastica dura e legno). Per testare la migliore alternativa sostenibile sulla base di uno studio di Eco-design e Life Cycle Assessment (LCA) è nato nel 2023 il progetto “Re-thinking Fish Box”. La soluzione (ancora sperimentale) individuata è costituita da cassette riutilizzabili in legno con vassoio monouso in XPS riciclato e riciclabile.

“È necessario eliminare il polistirolo dalla pesca e dai nostri mari e per farlo l’approccio scientifico deve essere il principio guida dell’innovazione e della sostenibilità”, afferma Giorgio Bagordo, Senior Expert Plastic Programmes, WWF Italia.

Per aumentare la sostenibilità nel campo ittico industriale e artigianale, secondo il WWF è necessario lavorare sulla normativa italiana nel settore del packaging per il pesce, favorendo innovativi sistemi di riciclo e riuso, oltre ai materiali sostenibili.

“Alternative più sostenibili esistono e vanno testate e migliorate insieme ai pescatori e incentivate attraverso una maggiore chiarezza e armonizzazione normativa a livello nazionale e regionale, un’ampia azione di formazione e investimenti che supportino i pescatori nella transizione verso sistemi di riuso e riciclo più efficienti e sostenibili”, afferma Stefania Campogianni, Responsabile regionale dei progetti sull’inquinamento da plastica WWF Mediterranean Marine Initiative.

Il riciclo dell’EPS come opportunità per l’economia circolare

Il polistirene, se correttamente gestito, è anche un’opportunità per l’economia circolare. La filiera del riciclo dell’EPS è tra le eccellenze italiane. Questo materiale è versatile, ricco di vantaggi e consente di dar vita a nuovi prodotti senza sprechi. Infatti, attraverso il suo corretto conferimento e al sistema di riciclo, si ottiene una materia prima seconda da utilizzare per la creazione di nuovi prodotti, come le cassette per il pesce.

“L’EPS è infatti un materiale sostenibile perché si ricicla completamente e infinite volte. Lo testimoniano tre progetti avviati da AIPE negli ultimi anni: “EPS porto a Porto” per il recupero delle cassette in polistirolo destinate alla pesca presso le aree portuali. L’iniziativa con il Mercato Ittico di Milano per la raccolta e riciclo delle cassette pesce in ambiente commerciale e “L’EPS si Differenzia” rivolto al recupero degli imballaggi in EPS attraverso le municipalizzate e alcune GDO”, ha dichiarato Alessandro Augello, presidente di AIPE, nel corso del convegno promosso da COREPLA ed AIPE “Il riciclo dell’EPS: un’opportunità per l’economia circolare” ad Ecomondo 2023.