Lidl contro Essere Animali dopo l’inchiesta sui petti di pollo affetti da white striping.
“Notizie non veritiere mirate a ottenere visibilità mediatica a discapito della corretta informazione al consumatore“. Così la catena di supermercati Lidl in Italia dopo l’inchiesta di Essere Animali sui petti di pollo affetti da white striping. Oltre a essere indice di sofferenza degli animali, la malattia riscontrata nel 90% delle confezioni di carni bianche analizzate riduce le proteine e aumenta i grassi fino al 224%. Un’accusa che, però, l’azienda con sede in Germania rispedisce all’associazione ambientalista italiana. “Come riportato dai fornitori di Lidl e confermato da UNITALIA, Associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova, la presenza di striature bianche nei petti di pollo comunemente disponibili in commercio non comporta alcun rischio per la salute umana, può essere solo in parte riconducibile al tipo di allevamento e viene rilevata con frequenza trascurabile“, scrive in una nota il discount.
White striping, Lidl: “Massimo impegno per il benessere animale”
Anche se da mesi Essere Animali chiede alle catene di supermercati del Vecchio Continente di aderire all’European Chicken Commitment (ECC) per garantire il benessere del bestiame, Lidl ribadisce le sue iniziative a tutela dei polli allevati. “Un impegno concreto intrapreso ben prima delle Campagne avviate dall’associazione ambientalista italiana (…). La carne fresca di pollo non elaborata venduta nei punti vendita dell’Insegna proviene da fornitori che garantiscono allevamenti controllati e certificati in cui si fa uso di luce naturale e di arricchimenti ambientali“, conclude l’azienda della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) pronta a tutelarsi nei tribunali.