Voto in condotta, la riforma è legge. Ecco le novità per la scuola

Voto in condotta degli studenti, la Camera ha approvato la riforma. Il provvedimento, già approvato al Senato, ora è legge

Con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti oggi la Camera ha approvato il disegno di legge “Disciplina in materia di valutazione degli studenti, tutela dell’autorevolezza del personale scolastico e indirizzi scolastici differenziati” che riorganizza il cosiddetto voto in condotta. Tuttavia la riforma riguarda anche altri aspetti inerenti a scuola, studenti e docenti. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha espresso soddisfazione per l’approvazione: “Con la riforma si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.

Il voto in condotta: come funziona

La novità principale introdotta dal provvedimento riguarda l’introduzione del voto in condotta, ossia l’espressione in decimi della valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado e la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi in caso di valutazione della condotta inferiore a sei decimi. Se, invece, la valutazione finale è pari a sei decimi, il consiglio di classe sospenderà il giudizio e assegnerà allo studente un elaborato che tratti di cittadinanza attiva e solidale. Se l’elaborato sarà valutato in maniera sufficiente, lo studente sarà ammesso all’anno successivo.

I giudizi sintetici

L’altra principale novità del provvedimento riguarda l’espressione con giudizi sintetici della valutazione periodica e finale degli apprendimenti nell’ambito della scuola primaria. Non saranno però sufficienti le diciture come “buono”, “sufficiente” o “ottimo”, sarà necessario accompagnare i giudizi con la descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti.

Il metodo Montessori nella scuola secondaria

La riforma introduce anche la possibilità di avere indirizzi scolastici differenziati e dunque la classi secondarie di primo grado potranno attivare, per il prossimo anno scolastico 2025-2026, il metodo Montessori, superando la fase sperimentale che attualmente è in corso. Le scuole che intraprenderanno il percorso montessoriano dovranno avere dei requisiti, come laboratori e ambienti adeguati, oltre a organico aggiuntivo.

Il commento di Didacta Italia

Grande soddisfazione, per la decisione sul metodo Montessori, è stata espressa da Anna Paola Concia, coordinatrice del Comitato organizzatore di Didacta Italia: “L’Italia oggi è guardata con ammirazione perché questo metodo educativo apprezzato in tutto il mondo, viene inserito nella scuola pubblica. Noi di Didacta Italia siamo da sempre sostenitori del metodo Montessori, tanto che abbiamo dedicato ad una delle più grandi pedagogiste mondiali l’edizione 2022 della nostra Fiera, ed ogni anno organizziamo all’interno di Didacta Italia, il “Montessori Day”, una giornata dedicata alla formazione degli insegnanti sul metodo Montessori”.

Autorevolezza e decoro delle istituzioni e del personale scolastico

Un altro capitolo importante della riforma riguarda l’autorevolezza e il decoro delle istituzioni e del personale scolastico. Dunque in caso di condanna per i reati commessi a danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, oltre all’eventuale risarcimento dei danni sarà imposto il pagamento di una somma tra i 500 e i euro 10.000 per ripagare il danno.

Il commento del ministro Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si ritiene soddisfatto della nuova riforma: “La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti – ha detto – Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore”.

Scontro tra maggioranza e opposizione

La maggioranza applaude l’approvazione della riforma, con il senatore della Lega Roberto Marti che ha detto: “Con questo provvedimento si promuove la cultura del rispetto, attraverso l’introduzione di cambiamenti significativi nella valutazione del comportamento degli studenti”. Soddisfazione anche da Forza Italia con Valentina Aprea. Critiche, invece, le opposizioni: “Prima di pensare di modificare l’impianto del sistema scolastico con una norma sul voto in condotta, la precondizione dovrebbe essere quella di rafforzare il corpo docente nella propria credibilità” ha dichiarato Valentina Grippo di Azione. “Valditara mira a escludere i ragazzi difficili” ha detto Giuseppe Amato del Movimento 5 Stelle. Chiude le critiche il PD con Anna Ascani: “Il governo sta cancellando una norma relativa alla valutazione senza averne valutato prima l’impatto. Quando abbiamo introdotto i giudizi descrittivi, non l’abbiamo fatto per un capriccio, ma perché’ pedagogisti, scienziati, studenti e famiglie ci chiedevano di cambiare un sistema di valutazione che fino a quel momento indicava con un numero il livello di apprendimento di un bambino”.