Volano gli investimenti nell’agrifood-tech in Italia nel 2023

Volano gli investimenti nell’AgriFoodTech in Italia nel 2023. Un segnale importante che candida il settore come forza trainante dell’innovazione nel nostro paese.

Gli effetti dei cambiamenti climatici impongono all’agricoltura e a tutta la Filiera del cibo di innovarsi per individuare soluzioni che rendano più efficienti tutti i prodotti produttivi senza intaccare la qualità.

Una panoramica sull’immediato futuro dell’innovazione nell’agroalimentare l’ha fornita il primo Raft Day, organizzato presso la CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti da Food Innovation Broker e dedicato all’AgriFoodTech a Roma e nel Lazio.

RAFT si propone di diventare un polo di innovazione tecnologica. Un ecosistema dinamico che unisce i vari attori del settore AgriFoodTech Romano, dove confluiscono ricerca, sperimentazione e intelligenza artificiale.

“Stiamo coinvolgendo le istituzioni, le aziende, le startup dell’agrifoodtech, le associazioni di categoria, le PMI che fanno poi il tessuto dell’agroalimentare italiano e cerchiamo di strutturare tutte quelle che sono le risorse che offre Roma – ha dichiarato Virgilio Maretto, co-fondatore di Food Innovation Broker – e Roma offre tantissime risorse perché è uno dei comuni rurali più grandi d’Europa, ha tantissime eccellenze del territorio, ha le principali organizzazioni internazionali, le principali istituzioni, e quindi quello che vogliamo fare è facilitare tutto l’ecosistema a lavorare nell’agrifood tech, creare valore a questo settore che impatta tanti aspetti: dalla sostenibilità all’ambiente e ha un impatto sociale enorme”.

Durante la giornata, a cui hanno partecipato imprenditori, accademici, ricercatori e stakeholder del settore agroalimentare, è stato presentato il report sugli investimenti nell’agrifoodtech in Italia nel 2023, che con un volume di risorse dedicate all’innovazione in aumento del 53%, pari a 238,6 milioni di euro) si conferma un settore di primaria importanza per lo sviluppo del Made in Italy.

“Abbiamo un +53% con la variabile debito che comunque ha pesato per il 40%, un po’ forse un’arma a doppio taglio nel lungo periodo ma sicuramente nel breve periodo, in periodi un po’ di magra dei fondi, si è dimostrato uno strumento valido per nutrire l’ecosistema e per mantenere viva l’innovazione in Italia” – ha dichiarato Antonio Iannone di TheFoodCons, sottolineando “che i settori più sviluppati sono quelli che rientrano nell’agritech, tutte le tecnologie legate al mondo agricolo. In particolare l’Italia ha dimostrato di andare controcorrente per quanto concerne l’indoor farming, quindi l’agricoltura verticale con 109 milioni investiti a fronte di un settore che in tutto il mondo sta vedendo fallimenti di aziende quasi settimanalmente”.

Buone performance sono state registrate nel settore del restaurant-tech e quello dei cibi innovativi, che ha ottenuto investimenti per €10,3 milioni, con una crescita del 146%.

Ma è il mondo del Food Retail ha registrare un vero e proprio balzo in avanti, superando il traguardo dei 42 milioni di euro e segnando una crescita del 741%.

I dati del Report lanciano un segnale importante e candidano il foodtech come forza trainante dell’innovazione nel nostro paese. Anche se la strada è lunga e piena di ostacoli, l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un centro di eccellenza anche nel campo dell’innovazione agroalimentare. Quali azioni andrebbero messe in campo per sostenere le aziende del settore?

I lavori del Raft Day hanno anche visto la partecipazione di diverse startup che, portando la loro esperienza, hanno toccato tematiche attuali e complesse come la produzione di cibi innovativi e nutrizionali.

È il caso di SQUP, una startup italiana nel settore foodtech, che ha realizzato il primo gelato italiano confezionato 100% vegetale, senza zuccheri aggiunti.

Ittinsect invece è una startup focalizzata nell’acquacoltura sostenibile che sviluppa mangimi per l’allevamento attico utilizzando materie prime innovative

Tra le best practice presentate durante la giornata anche BlockCO2, la prima piattaforma italiana per la certificazione di crediti di carbon removal.

Presente anche ToSeed & Partners, fondata da Luigi Galimberti e Giovanni Ferri, è una realtà unica nell’ecosistema agritech italiano, impegnata nel sostenere imprenditori innovativi.