Vino, Coldiretti contro le etichette “allarmistiche” sui rischi per la salute

Sono pronte a scendere in piazza Coldiretti e Filiera Italia, le due associazioni hanno scritto una lettera ai massimi vertici dell’Unione europea per protestare contro la proposta di scrivere sull’etichetta del vino un messaggio che mette in guardia dai rischi legati al consumo della bevanda.

Lo scontro sulle etichette del vino è latente da anni, dopo l’inserimento dell’alcol tra le sostanze cancerogene, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollecitato i governi a prendere delle misure per limitare i tumori causati da consumo di alcol. L’etanolo, contenuto in qualsiasi bevanda alcolica, è infatti il principale cancerogeno. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, in Europa, solo nel 2018, circa 180.000 casi e 92.000 decessi per cancro sono stati causati dall’alcol: “Il consumo di alcol ha causato circa 45.500 casi di cancro al seno nelle donne di cui 12.100 decessi, e circa 59.200 casi di cancro del colon-retto in donne e uomini di cui 28.200 decessi. Tutti eventi e condizioni totalmente evitabili a fronte di rigorose politiche di governance mirate all’empowerment e alla centralità della salute della persona.”

Se quindi l’Oms ribadisce che non esistono quantità sicure di consumo di alcol per scongiurare il cancro, i produttori sostengono invece che un consumo equilibrato di vino fa parte della cultura mediterranea e non comporta rischi. L’Unione ha adesso proposto l’adozione delle misure all’interno del nuovo Piano europeo di lotta contro il cancro.

La proposta di aumentare il costo del vino per scoraggiarne il consumo, rientra in questo quadro. Coldiretti ricorda che 240mila viticoltori in Italia danno lavoro a 1,3 milioni di persone, questa filiera è messa a rischio dalle proposte europee contenute nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione.

Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, ha dichiarato: “Coldiretti ricorda che 240.000 viticoltori in Italia danno lavoro a 1,3 milioni di persone. Questa filiera è messa a rischio dalle proposte europee contenute nel documento di lavoro dei servizi della Commissione. Siamo pronti a mobilitarci nei confronti delle istituzioni europee. Nel momento in cui si dovesse continuare nel volere introdurre dopo il Nutri-Score, anche sul settore vitivinicolo, forme di etichettatura che sono fortemente ingannevoli. Si dice che il vino farebbe male alla salute. È vero esattamente il contrario. Basta educare le persone a un corretto quantitativo interni di consumo. Ma soprattutto una filiera, quella del comparto vitivinicolo, che per il nostro Paese vale complessivamente 14 miliardi con un milione di occupati e è l’ambasciatore dell’agroalimentare italiano nel mondo. Lo dobbiamo difendere, lo dobbiamo sostenere, lo dobbiamo promuovere. Questo è un impegno che Coldiretti metterà in campo già negli prossimi giorni.” 

“Il vino – dichiara Scordamaglia, Amministratore Delegato di Filiera Italia  – non è solo una bevanda alcolica è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori. È cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio. E l’uscita non preannunciata della Commissione lascia pensare che alle sue parole di discontinuità delle politiche precedenti e di assicurazione sulla  tutela del mondo agricolo possano non corrispondere i fatti”