In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Il 50% della manodopera è di origine straniera; 2) In 20 anni triplicate le esportazioni di vino italiano; 3) Nel 2023 54 mila controlli anti-frode; 4) L’agricoltura cellulare è il futuro?

 

In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Il 50% della manodopera è di origine straniera: Circa il 50% della manodopera impiegata nel settore dell’agroalimentare è di origine straniera, anche se i dati ufficiali parlano di immigrati occupati che arrivano a quasi 362.000 alla fine del 2022, e coprono il 31,7% delle giornate di lavoro registrate. È quanto emerge dal rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano, commissionato dalla Fai-Cisl e presentato al Cnel. Le principali provenienze nazionali registrate nei dati istituzionali sono tuttora, nell’ordine: Romania, Marocco, India, Albania e Senegal.

2) In 20 anni triplicate le esportazioni di vino italiano: Nel giro di un ventennio le esportazioni di vino Made in Italy sono quasi triplicate (+188%) arrivando a raggiungere 140 Paesi, con le bottiglie tricolori che rappresentano la prima voce delle vendite di prodotti agroalimentari nazionale all’estero. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero negli ultimi venti anni, diffusa in occasione del Vinitaly a Verona. Tra i principali mercati, il balzo maggiore – rileva Coldiretti – si è registrato in Francia dove la crescita è stata del 321%, per un valore che ammonta oggi a 316 milioni di euro. Negli Stati Uniti, primo sbocco del vino italiano, le vendite sono aumentate del 148% per un valore attuale di 1,76 miliardi di euro mentre per la Germania, secondo mercato, sono incrementate del 69%, attestandosi nel 2023 a quota 1,19 miliardi di euro. Boom del 186% in Gran Bretagna per un totale di 843 milioni di euro. L’Italia può contare su 674.000 ettari di vigneto di cui 125.000 ettari coltivati in biologico, ma anche su 570 varietà autoctone, un record di biodiversità reso possibile dall’impegno di 240.000 aziende vitivinicole, con 529 vini a denominazione di origine tra Docg, Doc e Igt.

3) Nel 2023 54 mila controlli anti-frode: Sono stati oltre 54 mila nel 2023 i controlli dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari. Tra questi, circa 15 mila hanno riguardato specialità Dop e Igp. Sono state erogate 2.200 sanzioni, per un importo totale di 21,4 milioni di euro. Il 12% dei prodotti controllati è risultato irregolare. Gli operatori sottoposti a verifica sono stati invece 28 mila, oltre 500 i sequestri effettuati per un valore economico di 42,5 milioni di euro. Sui prodotti Dop e Igp la percentuale delle irregolarità sale al 15%.

4) L’agricoltura cellulare è il futuro?: Offrire alimenti più sani e sostenibili, contrastando l’impatto dei cambiamenti climatici che minacciano suolo, salute, qualità e produttività delle piante e quindi, la nostra sicurezza alimentare. È l’obiettivo alla base della sperimentazione di agricoltura cellulare che ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile sta sviluppando per produrre del cibo vegetale nutriente, saporito e sostenibile. Le cellule vegetali coltivate in ambienti controllati possono costituire una biomassa alimentare innovativa e di alta qualità. Grazie a questi modelli produttivi – spiega l’ENEA – si possono superare i problemi legati alla diminuzione della produttività delle colture e limitare lo sfruttamento delle risorse naturali come terra e acqua. Oltre a ridurre gli scarti di produzione e l’uso di pesticidi, in linea con le raccomandazioni del Green Deal Europeo per il 2030. Come evidenziato al World Economic Forum, entro il 2050 si assisterà ad un aumento del 50% della domanda globale di cibo. Al contempo, i cambiamenti climatici potrebbero influire pesantemente sui raccolti (con una riduzione fino al 30%), rendendo fondamentale l’identificazione di sistemi produttivi alternativi. Grazie a un processo di asportazione vegetale e di sfruttamento delle caratteristiche presenti nelle cellule vegetali si può arrivare alla moltiplicazione delle stesse qualità in una coltura liquida, che può avvenire in bioreattori simili a quelli già usati per il lievito con cui si producono pane e birra. Questo nuovo cibo, consumato fresco e non necessariamente trasformato, potrebbe essere utile anche nello spazio, rendendo gli equipaggi liberi dagli approvvigionamenti a Terra ed in grado di affrontare condizioni extra-terrestri con sistemi di crescita fuori suolo.