Villa d’Este Tivoli. Uno dei siti più affascinanti del territorio laziale. La meravigliosa villa e i suoi famosissimi giardini figurano infatti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
La costruzione rinascimentale, realizzata per volere del cardinale Ippolito d’Este (Ferrara, 25 agosto 1509 – Roma, 2 dicembre 1572), figlio di Alfonso I d’Este e Lucrezia Borgia, sorge in corrispondenza di un’antica villa romana. Il cardinale, grande amante del bello, fu anche tra i primi a mettere mano a quelli che poi sarebbero diventati i giardini del Palazzo del Quirinale a Roma.
Ippolito d’Este, nominato, nel 1550, governatore a vita di Tivoli da papa Giulio III, una volta trasferitosi in città decise di trasformare il convento nel quale alloggiava in una lussuosa villa che potesse essere un piacevole luogo di incontro e di riposo per il quale era stato infatti scelto il nome di Valle Gaudente. L’importante progetto, affidato all’architetto Pirro Ligorio (Napoli, 1513 – Ferrara, 30 ottobre 1583), rese inoltre necessaria l’acquisizione dei terreni appartenenti ad altre due chiese e i lavori, a causa delle vicende politiche che vedevano coinvolto il cardinale, si prolungarono nel tempo, tanto che l’inaugurazione avvenne solo nel 1572 a pochissimi mesi dalla morte di Ippolito D’Este.
I proprietari, appartenenti alla famiglia d’Este, che si susseguirono apportarono delle modifiche e fecero numerose opere di manutenzione e rinnovamento, tra le quali l’aggiunta delle fontane del Bicchierone e della cascata della Fontana dell’Organo che furono progettate da Gian Lorenzo Bernini per volere del cardinale Rinaldo d’Este. Sotto la proprietà degli Asburgo la villa subì un lento degrado fino a quando non suscitò l’interesse del cardinale Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfürst.
Nel 1918, alla conclusione della prima guerra mondiale, la villa divenne proprietà dello Stato Italiano che restauro decise di aprirla al pubblico; in questa occasione e nel secondo dopoguerra vennero realizzati importanti lavori di restauro, anche a causa dei danni dovuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Ragione di vanto e motivo per il quale la villa è nota ai più è il magnifico giardino di circa 35.000 m2, realizzato su più livelli, con le sue famosissime fontane. Pirro Ligorio per far fronte all’enorme quantità necessaria per alimentare le numerose fontane, progettò un sistema di tubazioni lungo circa seicento metri che si snodava al di sotto della città di Tivoli che collegava il fiume Aniene ad una vasca della capacità di circa 300 litri al secondo. Il sistema di alimentazione delle fontane sfruttava poi la pressione naturale e il principio dei vasi comunicanti. Tra le attrazioni più suggestive presenti nei giardini vi sono sicuramente le Cento Fontane che fiancheggiano il viale lungo circa cento metri (che hanno fatto da sfondo a famose scene di film, come quella del banchetto in Ben Hur), la Fontana dell’Ovato, considerata la più barocca, la Grotta di Diana (che deve il nome alla statua della dea cacciatrice in seguito trasferita nei Musei Capitolini), la Rotonda dei Cipressi, l’imponente Fontana di Nettuno e la suggestiva Fontana dell’Organo, che con il suo meccanismo ad acqua, ancora funzionante, è in grado di creare motivi musicali.
Sito web: http://www.villadestetivoli.info/