Home Video Viaggiare in maniera sostenibile e rispettosa. I consigli di Teresa Agovino

Viaggiare in maniera sostenibile e rispettosa. I consigli di Teresa Agovino

Oggi non possiamo viaggiare dopo le misure adottare per fermare il contagio da coronavirus ma questo non ci impedisce di sognare e programmare le nostre prossime vacanze, magari anche sostenibili. Di questo e di tante altre tematiche ambientali ne abbiamo parlato con Teresa Agovino, consulente di turismo sostenibile.

 

Teresa Agovino è un ingegnere ambientale e consulente di turismo sostenibile. Vive in giro per il mondo e si definisce con la parola “artigiana della sostenibilità”. Attraverso il suo canale Instagram racconta i suoi viaggi, storie di luoghi che ha attraversato nel corso del suo percorso con un’attenzione particolare per l’ambiente. Viaggiare in maniera sostenibile si può, è questo il suo messaggio. Ogni giorno con il suo green corner informa e sensibilizza i suoi followers sulle principali problematiche ambientali.  

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Let your dream blossow 💫 Stai facendo davvero ciò che ti rende felice? É questo ciò che desideri? Fermati un attimo. Rifletti. Quanto volte te lo sei chiesto? Quante volte ti sei guardato dentro per capirlo davvero? Lo so. Non é affatto semplice. Ad ogni tentativo corrisponde un ostacolo. La paura, l’insicurezza, le pressioni esterne, le aspettative. E così, ogni volta, desisti. Ti dimentichi di assecondare i tuoi desideri, di ascoltare la tua anima, di volerti bene. Ti dimentichi di respirare, di gioire, di sentirti vivo. Ti dimentichi di essere grato perché, in fondo, la vita che conduci non ti soddisfa e, men che meno, ti rappresenta. E così, pian piano, perdi la tua magia. Smetti di brillare e di condividere la bellezza. E, invece, potresti inondare il mondo con la tua luce. Potresti far sorridere la tua anima dispensando gratitudine. Potresti gioire di ogni piccola cosa assaporando la felicità. E, allora, cosa aspetti? Abbraccia, respira, sorridi, danza, bacia, ama. Lascia fluire le tue emozioni. Ascolta la tua anima. Spalanca le porte alla gratitudine e fai fiorire i tuoi sogni. Scegli di essere felice. Ma realmente felice. Ogni giorno un po’ di più. 🙏🌻 #lifetothefullest #feel #begreateful

Un post condiviso da Teresa Agovino (@viaggioincontrosostengo) in data:

Partiamo dal principio, quando hai deciso di iniziare a viaggiare in modo sostenibile e quali difficoltà hai riscontrato all’inizio di questa tua avventura?

In maniera molto spontanea e autonoma è nata questa mia esigenza di viaggiare in maniera più green. Però in occasione di un viaggio fatto nel sudest asiatico, in Thailandia e Laos, ho iniziato ad avvertire in maniera più forte l’esigenza di fare quel qualcosa in più. Come viaggiatrice le maggiori difficoltà sono legate ad individuare tutte quelle realtà locali, prendere contatti con la popolazione con una serie di attività a sostegno di queste, il punto principale del viaggiare sostenibile. Come divulgatrice la questione più difficile è legata al fatto che esiste un binomio da decenni sostenibilità – costo elevato. Ma in realtà non è cosi ed è difficile da far capire. 

Ti occupi anche di cooperazione internazionale. Attraverso il tuo profilo Instagram cosa ti piace più raccontare delle comunità che incontri e quali le tappe che ti hanno segnato di più?

La cooperazione internazionale per me è uno degli aspetti più belli della mia professione. Nel momento in cui raggiungo le popolazioni e le aiuto riesco a vedere in che modo concreto il mio lavoro può supportare quelle persone. Tramite Instagram cerco di raccontare problematiche, come i rifiuti e la siccità, che sembrano tanto distanti da noi ma in realtà sono dietro l’angolo. In questo modo le persone possono avere una percezione più chiara di quello che succede. Tra tutte le esperienze che ho fatto quella che mi ha segnato di più è stata in Perù con una comunità sul lago Titicaca, in un’isola chiamata Taquile, dove sono andata per un progetto di potabilizzazione dell’acqua perché quel lago è uno dei più inquinati al mondo. Il presidente della comunità mi ha stretto la mano appena ci siamo conosciuti e mi ha detto “confidiamo in te”. Ecco questa cosa per me è una gratificazione immensa, vedere delle persone che hanno necessità del lavoro di un’altra  e che ne traggono giovamento per me non ha prezzo. 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

🐧Che sapore ha la felicità? Metti un pomeriggio di sole, un villaggio remoto del Laos e dei bambini dolcissimi. La mia idea di felicità fá sempre rima con semplicità. E voi, amici, quale immagine usereste per descrivere la felicità? 🌻 • • • #southeastasia #laos #visitasia #villages #childrenoftheworld #travelmemories #laostrip #viaggiando #explorelaos #travelinasia #mystoryoflight #lifewelltravelled #inviaggio #discoveryearth #everydayasia #letsgoeverywhere #shesnotlost #suitcasetravel #lifeofexploring #welivetotravel #travelgirlsgo #ilovetravelling #girlslovetravel #turismorurale #ecotravel #turismoresponsabile #turismosostenibile #conscioustravel #viaggioincontrosostengo

Un post condiviso da Teresa Agovino (@viaggioincontrosostengo) in data:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Polvere e colori. La mia avventura in Perù inizia così in uno luoghi più pericolosi della periferia di Lima, Villa María del Triunfo. Un posto difficile da vivere e, ancor di più, da descrivere. Un posto dove i turisti non amano spingersi ma che avrebbe davvero tanto da raccontare. Dai difficili anni del terrorismo di Sendero Luminoso al più grande sito archeologico Inca passando per le innumerevoli tradizioni della Sierra. Innumerevoli e colorate esattamente come quella del Dia de Los Muertos durante il quale tutta la popolazione si riversa nei cimiteri per festeggiare, mangiare e divertirsi accanto alla tomba dei propri cari. Sì, perché questa giornata, più che un triste momento di commemorazione, è un’occasione per gioire e rendere grazie alla vita. Un momento per ricordare chi amiamo indipendentemente dalla sua posizione nell’universo e per colorare la vita con dolci melodie e cibi prelibati. Perché, forse, il senso della nostra esistenza è proprio questo: riuscire a scorgere i colori anche quando la polvere copre tutto e si fatica a guardare lontano.

Un post condiviso da Teresa Agovino (@viaggioincontrosostengo) in data:

Tra i luoghi che hai visitato dove l’emergenza rifiuti, in particolare quella della plastica, è più alta?

Dire dove sia più alta è difficile perché mi muovo in tutti quei paesi a sud del mondo per cui la problematica è sempre la stessa: da un lato una mancanza in termini di conoscenza e gestione dei rifiuti, governi poco preparati, dall’altro la popolazione non è stata ancora educata a certe tematiche come la riduzione dei rifiuti, riciclaggio. Il sudest asiatico in questo senso vive una situazione ancora più difficoltosa degli altri paesi sia per la popolazione numerosa sia perché riceve tutti i rifiuti occidentali per una serie di accordi internazionali e perché il loro acquisto di rifiuti è a basso costo. Perciò si ritrovano con una mole di rifiuti addirittura superiore rispetto a quella che normalmente dovrebbero gestire.

Alex Bellini, un viaggio tra i dieci fiumi più inquinati al mondo

Parliamo del tuo lavoro come consulente di turismo sostenibile, come aiuti gli albergatori a ridurre il loro impatto sull’ambiente?

Parto dalla valutazione dell’attività, ognuna ha impatti diversi. Questa è una fase importante. Io lavoro su due fronti: da una parte fornisco soluzioni pratiche per ridurre gli impatti delle strutture alberghiere sull’ambiente dall’altra mi occupo della sensibilizzazione degli operatori turistici e di tutto lo staff. La consulenza di turismo sostenibile è un percorso che mira a cambiare il loro approccio non solo legato al periodo di tempo in cui li affianco ma estenderlo anche a tutta la gestione continua della loro attività. Questa consulenza può essere anche focalizzata all’ottenimento della certificazione di sostenibilità turistica anche se non è obbligatoria. Negli ultimi anni ho notato una maggiore attenzione al tema della sostenibilità da parte delle attività alberghiere visto non più solo come uno  strumento di marketing assumendo un aspetto più vero e interiore. 

Parlare di viaggi oggi in piena emergenza coronavirus sembra un paradosso ma possiamo approfittare di questo momento per pensare e programmare i nostri viaggi futuri, sperando di uscire con tutti i nostri sforzi da questa situazione. Quali mete consiglieresti e su quali piattaforme gli utenti che vogliono intraprendere un viaggio sostenile possono informarsi?

Con l’evoluzione del coronavirus è molto difficile suggerire dei luoghi sicuri anche nei prossimi mesi. Ma avrei due consigli: il primo è quello di non smettere di viaggiare sia per una ragione economica, l’allarme ha procurato danni notevoli che si ripercuoteranno nel comparto turistico per molto tempo e continuerà ad avere perdite veramente eccessive, ma anche per sé stessi, come benessere psicofisico.

Coronavirus, fermerà il turismo? Teresa Agovino: “Quest’estate viaggiamo ma con accortezze”

Quest’estate viaggiamo ma con delle accortezze. Questo è il mio secondo consiglio. L’Oms e gli esperti  ribadiscono che è necessario evitare i contatti ravvicinati. Quindi per questa estate concentriamoci sull’Italia e viaggiamo in maniera lenta. Andiamo a visitare una Regione accanto alla nostra, facciamo qualche sentiero, c’è la Via Francigena ad esempio, o percorsi di trekking, piccole realtà come b&b e agriturismi, luoghi all’aria aperta, sostenendo in questo modo chi sta lavorando. Visitiamo i piccoli borghi che spesso mettiamo in secondo piano. Rivalutiamo l’italia.

Come piattaforme consiglierei Eco B&B dove sono riportati b&b e alloggi non certificati ma che adottano una serie di politiche in ambito di rifiuti, energia e sostenibilità che consentono loro di essere più green e attenti all’ambiente. Altra piattaforma è The Green Watcher  che monitora le attività, non solo turistiche, dal punto di vista della sostenibilità, un’analisi per capire se quella attività sta attivando pratiche sostenibili. 

Facciamo il punto insieme su 3 questioni: epidemie come quella del coronovirus se sono legate alle azioni degli uomini ai danni dell’ambiente, deforestazione in Amazzonia e cosa sta succedendo,  mobilità sostenibile e trasporti gratuiti a Lussumburgo.

Riguardo al primo punto così come è accaduto per l’ebola e per la sars, tutte quelle che sono le attività umane, alla base del cambiamento climatico, sono fattori che hanno agito in favore della diffusione del virus. Il problema principale è che nel momento in cui distruggiamo un habitat naturale (deforestazione, coltivazione intensiva o altre attività che emettono Co2 nell’atmosfera), stiamo eliminando un habitat protettivo per tutte quelle specie autoctone. Quando si verifica ciò le specie perdono il loro ambiente e iniziano a mutare nella loro capacità di resistere all’interno di un ambiente. Eliminando l’aspetto primitivo dei luoghi, come nel caso della Foresta Amazzonica, stiamo riducendo la capacità produttiva degli ambienti. Se ci troviamo in un ambiente non deforestato la diffusione del coronavirus potrebbe essere più lenta o addirittura nulla di quella invece presente in un ambiente che abbiamo deforestato. C’è sicuramente un aspetto sanitario importante ma il climate change purtroppo agisce in ogni comportamento della nostra vita.

Coronavirus, l’inevitabile risposta della natura all’assalto dell’uomo

Se guardiamo gli ultimi dati vediamo che dal 2004 ad oggi abbiamo avuto una diminuzione della Foresta Amazzonica del 74%. Ogni anno perdiamo un pezzettino di Amazzonia. Le cause sono legate agli incendi, le ultime due stagioni sono state tragiche. Ma un altro problema è la deforestazione. Nel momento in cui c’è una richiesta sempre maggiore di beni alimentari, primo tra tutti la carne, e facciamo un uso smisurato di tantissime risorse, molti territori devono essere convertiti all’agricoltura intensiva e quindi deforestati. Un altro problema che ho toccato con mano quando sono stata sia in Perù che in Ecuador è la cattiva gestione da parte dei governi locali. Tra questi Bolsonaro con una parte ingente di Foresta Amazzonica da gestire. In Ecuador il problema principale è legato ai giacimenti di petrolio e insieme al Venezuela ha un sottosuolo ricchissimo. Fin quando si continua a dare concessioni a tutte le imprese petrolifere che sfruttano e continuano a trivellare i territori chiaramente noi non riusciremo mai a salvare la Foresta Amazzonica. Ma se solo ognuno di noi diminuisse il consumo di carne sarebbe già un passo avanti per proteggere la foresta, come dicono gli esperti. L’utilizzo e la richiesta di soia e di carne sono tra le principali cause delle deforestazione. 

Amazzonia, l’emergenza continua: deforestazione in aumento. Ecco i dati

Trasporti gratuiti a Lussembergo è finalmente una buona notizia. Sono stati investiti 3 miliardi di euro negli scorsi e c’è un programma fino al 2027 che prevede di investire altri 4 miliardi di euro per fare le corsie di car sharing, per dare informazioni in tempo reale ai passeggeri sui mezzi pubblici. Si tratta di una strategia che molti paesi potrebbe avere come esempio e seguire. 

In viaggio con il Treno Verde di Legambiente per parlare del clima che cambia

 

Visualizza questo post su Instagram

 

🌍[#hoppyviaggia]🇱🇦 🐧Riuscite a vedermi ai piedi del grande Buddha? Si, lo so, sono piccolissima ma qui, nel parco induista-buddista, a pochi chilometri da Vientiane, tutte le statue sono enormi. Questa del Budda reclinato che lo raffigura esattamente un attimo prima di raggiungere il Nirvana, ad esempio, é lunga solo 40 m.🌻 📷#honor9 • • • #buddhaparkvientiane #vientianecapital #vientianelaos #buddha #bigbudha #bigbudda #giantbuddha #buddhism #buddismo #lovebuddha #wonderfuldestinations #exploringtheglobe #lifewelltravelled #girlslovetravel #travelgirl #ig_laos #iexplore #laos #iaminlaos #discoveringlaos #laostourism #explorelaos #everydayasia #passionfortravel #lifeofexploring #turismosostenibile #turismoecologico #turismoresponsabile

Un post condiviso da Teresa Agovino (@viaggioincontrosostengo) in data:

Un messaggio per i viaggiatori 

Ricordiamoci che ogni volta che viaggiamo siamo ospiti a casa di qualcun’altro per cui viaggiare in maniera sostenibile vuol dire viaggiare rispettosa. 

Articolo precedenteThe Ocean Cleanup può davvero pulire i fiumi più inquinati del mondo? VIDEO
Articolo successivoPFAS, sostanze chimiche oltre la norma nelle acque potabili di Indianapolis