Il Comune veneto di Arzignano, in provincia di Vicenza, nella zona contaminata da Pfas, ha deciso di creare banchi per la vendita di frutta e verdura certificata no-pfas al mercato cittadino. 

Frutta e verdura Pfas-free. Per molti potrebbe sembrare un’ovvietà ma non per gli abitanti della zona tra Vicenza, Verona e Padova interessata dalla contaminazione da Pfas delle falde acquifere nei campi coltivati. Per garantire al consumatore che la frutta e la verdura che si sta per acquistare è prima di residui di Pfas, il consiglio comunale del comune di Arzignano, in provincia di Vicenza, ha approvato una delibera che prevede la creazione di dieci nuovi posteggi al mercato contadino del giovedì riservati esclusivamente alla vendita di prodotti no Pfas. La creazione di queste postazioni, dunque, garantirà al 100% la provenienza dei prodotti ortofrutticoli e l’assenza di Pfas che secondo uno studio provoca diverse malattie e peggiora le condizioni dei pazienti Covid.

Come scrive Lorenzo Misuraca su Il Salvagente, “i produttori dovranno presentare una certificazione rilasciata da un laboratorio di analisi accreditato relativa alla qualità dell’acqua dei pozzi utilizzata dall’azienda con cui si attesta l’assenza di Pfas e altre sostanze nocive”.

Inoltre sarà necessario indicare la filiera di produzione dei prodotti “dichiarando nome del produttore, indirizzo dei campi o degli allevamenti, data del raccolto, origine dettagliata dei mangimi e dati sugli stessi che confermino l’assenza di Pfas, l’ubicazione dei pozzi, l’assenza di concimi chimici e l’eventuale utilizzo di pesticidi indicandone nome e tipologia”.

Le stesse regole valgono per la vendita di prodotti lavorati come prodotti caseari o farinacei. E, sebbene non sia una regola stringente, il consiglio comunale ha chiesto che i produttori e i commercianti che avranno accesso a uno dei dieci bambi no-Pfas del mercato cittadino evitino di utilizzare la plastica per imballaggi e confezioni.  

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