Continuano le polemiche degli ambientalisti sull’Albero di Natale strappato alla natura per essere portato in Piazza San Pietro. Giacomo Castana (“Prospettive Vegetali”): “Il sistema politico-economico non riesce a superare tradizioni anacronistiche”.
Quando ogni sera cala il Sole, le luci dell’Albero di Natale di Piazza San Pietro sono pronte a illuminare lo Stato del Vaticano. Mai come quest’anno, però, l’abete bianco di 62 anni e alto 26 metri è al centro di una polemica tra ambientalisti e sostenitori dei Xmas trees strappati letteralmente alla natura. Proprio per questo Giacomo Castana di “Prospettive Vegetali“, “Parents for Future” e “GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane” hanno chiesto a Papa Francesco di bloccare un’usanza anacronistica, così da lasciare in vita i sempreverdi.
“La responsabilità è di un sistema politico-economico che non riesce a immaginarsi al di fuori di certe tradizioni e di certi esempi diseducativi, che perfino il Vaticano ci ha confermato di volere cambiare. Io nasco come documentarista, faccio oltre 400 interviste in tutta Italia per permettere a una cultura di emergere e a una educazione di diffondersi rispetto a una relazione con il regno vegetale, e poi trovo in Piazza San Pietro, ancora nel 2022, l’esempio più diseducativo al mondo. Perché ricordiamoci che una letteratura, come può essere una Enciclica, non potrà avere mai l’effetto implicito ed esplicito che ha, invece, un gesto come il nostro. Noi non ci fermeremo proprio per cambiare l’approccio a questo regno che non vediamo ma che esiste“, ha dichiarato a Teleambiente Giacomo Castana, giardiniere, garden designer, ricercatore botanico indipendente e founder del progetto “Prospettive Vegetali”.
Ma come è nata questa iniziativa? Quali sono i suoi obiettivi? Ed è vero che le piante amano la musica? Tutte le risposte nello “Speciale Teleambiente” dedicato a “Prospettive Vegetali”.