Claudio Fetoni fa parte del Comitato Valle Galeria Libera, che si batte da anni per “liberare” il quadrante dal giogo delle discariche e dai rifiuti. Regione Lazio e Comune di Roma, però, insistono nel voler ubicare proprio in quel quadrante un’altra discarica, di materiale inerte o addirittura di RSU, rifiuti solidi urbani. Intervista a cura di Alessandro Di Liegro.
I cittadini del comitato Valle Galeria sono ricorsi al TAR per scongiurare questa possibilità, ma il tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso. “Il sito di Monte Carnevale non è idoneo per discariche, nemmeno per inerti – sostiene Fetoni – Siamo a ridosso di un centro abitato chiamato “Case Sparse” dal Comune. Sono un centinaio di abitazioni. Ci abitano cittadini romani che abitano regolarmente le tasse e non capisco perché debbano vivere dentro una discarica. La prima casa è a 80 metri”.
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Questo è solo il primo punto di una serie di motivazioni, che i cittadini che abitano nel quartiere “Sotto quel luogo, dove ipotizzano di fare una discarica c’è una falda acquifera affiorante, miseramente interrata – prosegue – Abbiamo le prove documentate, delle foto, dei filmati. Anche questo sembra non bastare”.
“Non c’è più la barriera idrogeologica naturale, che la legge prevede. La barriera di argilla è stata sottratta da chi ha iniziato a scavare materiale inerti. Questo territorio non potrebbe assolutamente ospitare una discarica” continua l’elenco di Fetoni, che non finisce qui: “Siamo a poche centinaia di metri da Macchia Grande, uno spazio SIC con numerose specie protette di flora e fauna”.
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Ma una delle ragioni, più delle altre, che fanno dire no ai cittadini è che: “Siamo a meno di un chilometro dalla discarica di Malagrotta. È una follia – afferma – Adesso è chiusa ma non del tutto perché la discarica continua a inquinare miseramente. Non è stato fatto il capping e le acque meteoriche permeano il poco terreno sopra l’immondizia e fanno fuoriuscire da sotto il percolato che inquina pozzi e correnti. Hanno trovato tracce di percolato a Bracciano. E vogliono comunque aprire un’ennesima discarica”.
Le motivazioni non terminano qui: “Nell’area di Malagrotta insistono i due TMB dell’avvocato Cerroni. Gli unici impianti che funzionano a regime e che trattano i rifiuti di Roma. Sempre in quell’Area c’è l’ex deposito AMA di ponte Malnome che viene usato come trasferenza, ovvero è un deposito momentaneo di spazzatura. Anche questa è una fonte di inquinamento”. “Più che Valle Galeria, è una valle di lacrime”, conclude.