All’appello mancano ufficialmente ancora 93 persone, i morti salgono a 219 in tutta la Spagna: “Molti corpi potrebbero essere scoperti per caso, in zone isolate e impervie, anche tra qualche settimana”.
Il conteggio dei morti e dei dispersi dell’alluvione che ha colpito Valencia e la Spagna sud-orientale continua a essere un rebus. Se le voci sui 2.000 dispersi e sulle centinaia di morti che mancherebbero ancora all’appello si sono rivelate infondate con il passare delle ore, dall’Istituto di Medicina Legale di Valencia fanno sapere che il numero dei dispersi, ufficialmente, è salito da 89 a 93 nelle ultime ore.
Le vittime, al momento, sono 219, di cui 211 nella sola Regione di Valencia. Di queste, 54 corpi devono ancora essere identificati. L’ultimo corpo, rinvenuto dai cani molecolari in un’area allagata, è di un bambino di cinque anni. E se la ricerca dei dispersi prosegue senza sosta sin dalle ore successive al disastro, i soccorritori ammettono che alcuni corpi potranno essere rinvenuti anche tra settimane o mesi, in luoghi impervi e in modo casuale, da agricoltori e cacciatori della zona. D’altronde, la furia dell’ondata di acqua e fango che ha travolto tutto potrebbe aver trasportato i corpi ovunque.
È anche per questo che, verosimilmente, fonti di forze dell’ordine e forze armate hanno ammesso di aspettarsi, complessivamente, oltre 300 vittime. Il bilancio ufficiale, però, è ancora lontano dall’essere definitivo e potrebbe rimanere parziale ancora a lungo. Intanto, sono stati svuotati completamente dall’acqua i parcheggi sotterranei del centro commerciale Bonaire di Aldaia. A differenza di quanto rivelato da alcune fake news diffuse sabato pomeriggio, che parlavano di centinaia di cadaveri, i soccorritori di polizia, Guardia Civil ed esercito non hanno rinvenuto nessun corpo.
La situazione resta però molto delicata: interi centri abitati devono ancora essere liberati completamente dal fango, gli sfollati sono decine di migliaia e preoccupa molto il quadro sanitario. Il governo spagnolo e quello della Generalitat di Valencia hanno attivato la sorveglianza epidemiologica, nel timore che infezioni batteriche e virali possano diffondersi tra la popolazione in mezzo ad acqua, fango, escrementi e carcasse di animali. Finora, le autorità sanitarie hanno accertato alcuni casi di gastroenterite a causa delle acque stagnanti, ma fortunatamente è stata esclusa al momento una vera e propria epidemia.