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Usa, abbattuto il pallone spia: la Cina protesta

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L’ordine di Joe Biden era arrivato mercoledì, ma si è atteso che il pallone aerostatico fosse in una zona sicura.

Il pallone spia cinese è stato abbattuto dagli Stati Uniti. La conferma ufficiale è arrivata ieri sera e l’ordine di abbatterlo è giunto direttamente dal presidente Joe Biden nella giornata di mercoledì scorso. L’abbattimento, ad opera di alcuni caccia F-22 e con un singolo missile, è avvenuto solo ieri, al largo delle coste orientali, per motivi di sicurezza. Si attendeva infatti che il pallone spia raggiungesse un luogo sicuro. E non mancano le proteste della Cina.

 

L’abbattimento

L’operazione, coordinata anche con il governo canadese, è stata seguita da Joe Biden a bordo dell’Air Force One. Il presidente statunitense si è poi recato a Camp David per seguire gli ultimi sviluppi. L’abbattimento è avvenuto sopra le acque territoriali Usa e Lloyd Austin, ministro della Difesa, ha confermato che era stato usato dalla Cina nel tentativo di sorvegliare siti strategici. Durante l’operazione, erano stati chiusi tre aeroporti e parte dello spazio aereo di Nord e Sud Carolina per “iniziative di sicurezza nazionale“.

 

Il recupero e l’analisi dei resti

L’abbattimento non è stato comunicato ufficialmente alla Cina e ora i resti con valore di intelligence sono stati recuperati e saranno analizzati in un laboratorio dell’Fbi in Virginia. La fase di recupero è ancora in corso, con diverse navi della Marina e della Guardia costiera Usa che si trovano nell’area in cui è caduto il pallone aerostatico. Intanto, l’ex ministro della Difesa Mark Esper (nell’amministrazione Trump) ha spiegato che si tratta almeno del quinto caso del genere. Durante l’era Trump, palloni spia cinesi avevano sorvolato gli Stati Uniti e una quarta volta anche all’inizio dell’amministrazione Biden. Ma mai, prima di questa volta, il sorvolo era durato così tanto.

La reazione cinese

La Cina esprime la sua forte insoddisfazione e protesta con forza contro l’abbattimento del suo dirigibile civile senza pilota. Gli Usa hanno insistito nell’usare la forza e una reazione eccessiva, violando gravemente la prassi internazionale nonostante non ci fossero i requisiti di pericolo” – si legge in una nota del Ministero degli Esteri di Pechino – “Salvaguarderemo diritti e interessi legittimi delle società interessate, riservandoci il diritto di effettuare ulteriori reazioni necessarie. Avevamo ripetutamente informato gli Stati Uniti, dopo le dovute verifiche, dell’uso civile del dirigibile e dell’entrata accidentale nel loro spazio aereo. Abbiamo richiesto che la questione fosse gestita in modo calmo, professionale e sobrio. Un portavoce della Difesa Usa aveva affermato anche che il pallone non rappresentava una minaccia militare“.