Almeno 166 morti, ma ancora centinaia di dispersi. Biden raggiunge la Carolina del Nord.
Si aggrava, come era ampiamente prevedibile, il bilancio delle vittime dell’uragano Helene. Stando all’ultimo annuncio ufficiale della Casa Bianca, i morti sarebbero almeno 166, ma mancano all’appello ancora alcune centinaia di dispersi e senza alcun dubbio, il numero delle vittime sembra destinato ad aumentare nelle prossime ore. Difficilmente il bilancio raggiungerà quello apocalittico dell’uragano Katrina, che nel 2005 uccise oltre 1.800 persone, ma gli Stati Uniti sud-orientali stanno affrontando uno dei peggiori disastri naturali dell’ultimo mezzo secolo.
Gli Stati più colpiti restano la Carolina del Nord e la Carolina del Sud, la Georgia, la Florida, la Virginia, il Tennessee e l’Alabama. Diversi centri abitati sono ancora completamente sommersi d’acqua e la macchina dei soccorsi continua a procedere a rilento. Imprecisato anche il numero degli sfollati e delle varie utenze domestiche rimaste senza acqua o elettricità. I danni economici del passaggio dell’uragano potrebbero ammontare fino a diverse decine di miliardi di dollari, con l’amministrazione Biden che ha approvato le richieste di assistenza federale presentate dagli Stati colpiti dall’uragano Helene.
Il presidente statunitense uscente nella giornata di mercoledì 2 ottobre si è recato nella Carolina del Nord, spiegando di aver voluto attendere qualche giorno per evitare che il suo apparato di sicurezza interferisse con le varie operazioni di soccorso. La sua vice e candidata democratica alla prossime presidenziali, Kamala Harris, sta invece per fare tappa in Georgia, dove lunedì era già arrivato Donald Trump. L’ex presidente repubblicano, nuovamente in corsa per la Casa Bianca, ha accusato l’amministrazione Biden di non voler concedere aiuti in quegli Stati dove gli elettori democratici sono in minoranza. Un’accusa rispedita al mittente da Biden e smentita anche dal governatore repubblicano della Georgia, Brian Kemp, ma che diventa un’arma utilissima in campagna elettorale anche in un momento così tragico, delicato e di massima emergenza. La Carolina del Nord e la Georgia, d’altronde, sono due tra i più importanti Stati in bilico in vista delle elezioni di novembre.