Le iscrizioni all’università rimangono pressoché invariate, con un calo di sole 579 studenti in meno
Se le iscrizioni negli atenei rimangono invariate nel complesso, a livello territoriale la situazione è più differenziata: sono cresciute, infatti, le immatricolazioni negli atenei del Sud e isole (+4,2%) e a seguire in quelli del Nord-Est (+1,2%). Sono diminuite, invece, in quelli del Centro (-3,6%) e del Nord-Ovest (-2,5%). È uno dei primi dati chiave che emerge dalla classifica delle università italiane realizzata dal Censis, che ha stilato un totale di 70classifiche, prendendo in considerazione 948 variabili.
Il ranking delle Università
Partendo dai mega atenei statali, con oltre 40mila iscritti, Padova si colloca in testa alla classifica, scalzando Bologna dopo ben 14 anni, che scende al secondo posto. Medaglia di bronzo per l’Università Sapienza di Roma. Tra gli atenei grandi (tra i 20 e i 40mila iscritti) conquista il primo posto la Calabria, mentre Pavia retrocede in seconda posizione, seguita da Perugia. Nessuna novità negli atenei medi (tra i 10 e i 20mila iscritti, con Trento, Udine e Sassari che conquistano le prime tre posizioni. Poche sorprese anche nei piccoli atenei: Camerino, la Tuscia e Macerata. Infine tra i Politecnici domina Milano, seguito da Torino e Bari.
La classifica dei corsi di laurea
Sono i corsi dell’area sanitaria e agro-veterinaria ad avere conosciuto il maggiore incremento di immatricolati (+7,0% nel complesso), trainati dai corsi di laurea in ambito medico-sanitario e farmaceutico (+10,1%), a cui si aggiungono quelli di scienze motorie e sportive (+5,5%). Altra area disciplinare che ha visto un aumento è quella artistica, letteraria e educazione (+0,5% nel complesso), grazie soprattutto alle nuove iscrizioni ai corsi di educazione e formazione (+5,9%), seguite da quelle dei corsi linguistici (+0,7%). Si sono ridotte, invece, le immatricolazioni per arte e design (-4,5%) e per i corsi letterari e umanistici (-1,0%). Il segno negativo contraddistingue, invece, il trend delle nuove iscrizioni all’area economica, giuridica e sociale, che si riducono del 2,2% rispetto all’anno precedente. Si registra una diminuzione di studenti anche nelle discipline STEM.
Più studentesse immatricolate
Nell’indagine Censis si riscontra anche un aumento generalizzato delle studentesse. Se i neoiscritti maschi sono diminuiti di oltre un punto percentuale (-1,1%), infatti, così non è stato per le neoiscritte, che hanno fatto registrare un incremento dello 0,5%. Le studentesse hanno poi scelto di collocarsi nelle discipline STEM, ma anche nei settori dell’ingegneria, informatica e tecnologia Ict.