Italia, Francia e Austria contro la carne coltivata: "Una minaccia"

Italia, Francia e Austria contro la carne coltivata: “Una minaccia”

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In occasione del Consiglio dell’Unione Europea dell’Agricoltura, dodici Stati hanno chiesto un supplemento di indagine sulla carne coltivata per approfondirne opportunità e rischi.

Ben 12 Paesi contro la carne coltivata considerata una minaccia per i cittadini. In occasione del Consiglio dell’Unione Europea dell’Agricoltura, a Bruxelles, Italia, Francia e Austria, assieme ad altri nove Stati, hanno chiesto all’Unione Europea un supplemento di indagine sulla cultivated meat per approfondirne opportunità e rischi.

Secondo i Paesi del Vecchio Continente, la ricerca è necessaria prima di un ok definitivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) all’utilizzo di bistecche, cotolette e polpette in provetta. Una consultazione pubblica – almeno secondo i firmatari del documento – sarebbe auspicabile. Fino a oggi, l’Italia è stata la prima Nazione dell’Unione Europea ad avere approvato un disegno di legge contro produzione e vendita della carne coltivata. Solo qualche giorno fa, invece, Israele aveva detto sì alla commercializzazione della cultivated meat. Una decisione storica che – oltre a garantire il benessere degli animali – potrebbe aprire nuovi scenari sul futuro dell’alimentazione mondiale.

Paradossale l’atteggiamento del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha chiesto a Bruxelles, assieme a Francia e Austria, un approccio trasparente, esauriente e scientifico sulla carne coltivata, mentre in Italia ha introdotto un divieto basato su una visione ideologica e del tutto antiscientifica sul tema“, ha dichiarato Claudio Pomo, Responsabile Sviluppo di Essere Animali.

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