
Come spiegato dall’UNICEF il ciclone Ampham si sta dirigendo verso il Bangladesh e lo Stato indiano del Bengala occidentale, dove vivono oltre 19 milioni di bambini.
Circa 19 milioni di bambini in Bangladesh e in India corrono il rischio di essere colpiti dalle forti piogge e le alluvioni portate dal ciclone Amphan; lo Stato del Bengala Occidentale è quello che rischia di essere maggiormente devastato dalla forza del ciclone. Nel Bengala Occidentale vivono oltre 50 milioni di persone, tra cui 16 milioni di bambini, che secondo l’UNICEF, verranno “direttamente colpiti dalla potenza della tempesta”.
As #CycloneAmphan makes landfall #UNICEF continues to work with state governments and partners to ensure people are safe, continue to wear masks and wash hands with soap and water while sheltering in schools and other places to prevent the spread of #COVID19 #IndiaFightsCorona pic.twitter.com/dx0mdU8WbC
— UNICEF India (@UNICEFIndia) May 20, 2020
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A preoccupare l’UNICEF è anche il fatto che il COVID-19 possa compromettere la situazione. Le persone evacuate verranno trasferite in dei rifugi affollati, che le rende vulnerabili a malattie respiratorie come il coronavirus ed altre infezioni. Jean Gough, direttore regionale dell’UNICEF per l’Asia meridionale ha commentato: “Continueremo a monitorare la situazione attentamente. La sicurezza dei bambini e delle loro famiglie nelle aree che saranno colpite è la priorità ed è importante che le autorità abbiano pianificato una risposta urgente, considerando anche l’attuale pandemia. L’ UNICEF sta lavorando attentamente con i governi del Bangladesh e dell’India ed è pronto a supportare le operazioni umanitarie per raggiungere i bambini e le famiglie colpite dal ciclone Amphan”.
Heartbreaking news from India and Bangladesh… My thoughts are with everyone affected.#CycloneAmphan https://t.co/jYmdMlv5pK
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) May 21, 2020
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Basandosi sull’attuale traiettoria del ciclone, la città di Cox’s Bazar, dove vivono anche circa 850,000 rifugiati Rohingya, verrà colpita da forti piogge e venti, che causeranno danni alle case, ai rifugi nei campi profughi e alle comunità bangladesi. Si tratta di popolazioni altamente vulnerabili e di comunità nelle quali si sono già verificati i primi casi di coronavirus. Intanto Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’ONU, ha spiegato che il team delle Nazioni Unite continuerà a lavorare con il governo del Bangladesh per prepararsi e supportare le operazioni sul campo. “Considerata la corrente pandemia, questo supporto include la distribuzione di equipaggiamento protettivo, disinfettante e materiale sanitario per le persone nei rifugi” ha spiegato Dujarric, aggiungendo che oltre 1700 team medici verranno utilizzati “Questo super ciclone sembra spostarsi verso l’India ma circa 8 milioni di persone in Bangladesh restano a rischio”.
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Il governo del Bangladesh ha già disposto i piani di evacuazione per 2 milioni di persone.