Un evento-esperimento alle Cantine Briziarelli di Bevagna (Pg), primo nel suo genere, che a messo confronto le modalità e la tipologia di consumo di due generazioni distinte, la GenZ e quella dei più ‘esperti’. Le giovani generazioni cercano vini più piacevoli, meno complessi ed impegnativi, ma più alcolici.
Cellulari in una mano e calici nell’altra.
A Bevagna, in provincia di Perugia, l’originale e primo evento-esperimento per capire se e come il mondo del vino stia cambiando, anche nei gusti, ha avuto i suoi primi effetti.
Dall’Umbria, terra di vino, è partita una innovativa modalità per mettere a confronto i giovani della GenZ con le generazioni anagraficamente più ‘esperte’ riguardo al consumo di vino.
Alle Cantine Briziarelli si è infatti tenuta una ‘non’ degustazione alla cieca, libera, dove gli oltre 70 partecipanti hanno potuto scegliere tra circa 30 etichette, con provenienza, tipologia e fascia di prezzo molto eterogenee, ed esprimere il loro giudizio tramite un’apposita applicazione.
Il commento dell’ amministratore delegato della Cantina, Alessandro Giannoni.
“Troppo spesso – ha detto Giannoni – si parla del consumo della Generazione Z, ma non è mai la stessa generazione che ne parla, quindi per noi produttori credo sia obbligatorio ascoltare questa generazione e capire cosa si aspetta dal nostro prodotto”.
“Un evento primo nel suo genere – ha sottolineato Alessandro Giannoni – almeno dalle esperienze che abbiamo sul territorio, anche fuori, non abbiamo mai trovato eventi che si è svolgono con queste modalità molto informali, anche provocatorie”.
“Potrà essere ripetuto – ha aggiunto – visto che il campione statistico individuato, anche se significativo, non è estremamente ampio. Quindi uno dei prossimi obiettivi sarà quello di allargare in futuro l’esperimento e proseguire in questo percorso”.
“Abbiamo voluto infatti – ha proseguito Giannoni – mettere a confronto le caratteristiche di consumo di due generazioni distinte, raccogliendo così informazioni per andare ad identificare dei trend suddividendoli tra le due fasce di età. Oggi chi esprime giudizi nel mondo enologico, appartiene per lo più ad una determinata fascia di età che a mio avviso non rispecchia i gusti delle generazioni più giovani, ed è anche questo uno dei motivi per cui i giovani tendono a consumare meno vino delle precedenti”.
Ad emergere, per le giovani generazioni, sono gusti che vanno verso vini più piacevoli, meno complessi ed impegnativi: più attenzione ai bianchi e in crescita l’apprezzamento per i rosati.
“Tra i GenZ – ha rilevato Giannoni – abbiamo degli ex equo. Vincono con una valutazione di 5 punti su 5, un Primitivo Pugliese, un Pecorino Abruzzese ed un sangiovese toscano rosato. Tra i Millenial il vino più apprezzato in assoluto è stato un IGT Umbria Bianco tra Trebbiano Spoletino e Viogner”.
“Nel caso della GenZ – ha continuato l’ad della Cantina – i vini vincitori hanno una gradazione alcolica molto alta, che contrasta molto con il movimento del no o low alcool. Il Primitivo ha una gradazione di 15°, il Pecorino di quasi 13°, gradazioni alcoliche importanti. Viceversa invece i Millennials hanno scelto un bianco con una gradazione alcolica contenuta”.
“I bianchi – ha concluso Giannoni – si confermano la scelta preferita, due su quattro sono bianchi, poi un rosato ed un rosso”.
La tipologia di vini più degustata: Bianchi (46% delle degustazioni totali), Rossi (39%) e Rosati (15%).