Pomario, l’autenticità dell’Umbria nel biologico dei conti Spalletti – Trivelli

Pomario, in provincia di Perugia: autenticamente umbro il fascino del vino macerato grazie alla produzione biologica dei conti Spalletti – Trivelli

 

In nove ettari di vigneti e otto di uliveti una summa di storia e di stile italiano.

In Umbria, non lontano dal Lago Trasimeno, nel comune di Piegaro, in provincia di Perugia, Pomario è un’azienda agricola biologica-biodinamica, con frantoio, a conduzione familiare con i conti Spalletti – Trivelli che da Roma hanno riportato in produzione questo antro incontaminato.

Nel 2004 hanno intuito le potenzialità di un agro-ecosistema isolato da fitti boschi e nebbia, ma al contempo ben esposto al sole e ventilato, con vigne vecchie mediamente di oltre 50 anni e a 500 m di altitudine.

La produzione vinicola è stata presentata a Roma presso la residenza storica Villa Spalletti Trivelli, a pochi passi dal Quirinale.

Era la residenza della dama di compagnia della regina Margherita, e fin da allora la famiglia ha espresso una imprenditoria femminile che ora vede in cantina, nei ruoli tecnici, delle professioniste donne, come l’enologo Mery Ferrara e l’agronomo Federica De Santis.

“E’ un vino che nasce in vignaha sottolineato Mery Ferraradove prevale l’allevamento Guyot. Il bianco fa la macerazione come un rosso, il battonage viene ripetuto tutti i giorni”.

“Una cura maniacaleha dettoper una produzione che si attesta a tremila e poco più bottiglie”.

Per i proprietari Giangiacomo Spalletti Trivelli e la moglie Susanna: “non c’è intenzione di snaturare la vigna vecchia e al momento non sono previste altre acquisizioni.

“La prima annata è la 2009 hanno raccontato e fin dall’inizio c’era l’idea di produrre vino macerato, mantenendo quindi le bucce a contatto col mosto, come peraltro piace oggi ai giovani enoappassionati.

Poi lasciamo lavorare il tempo, per questo lasciamo i nostri vini in maturazione sei mesi in più”.

“L’intenzioneha spiegato ancora Susanna Spalletti Trivelliera quella di fare un vino di questo territorio che ha una bella energia. Nulla di addomesticato dunque per piacere al grande pubblico, ma una espressione autentica di territorio.

Non vogliamo ingannare nessuno, e in tutte le nostre attività vogliamo offrire la sostanza, non il superfluo. Siamo ‘tutto arrosto, e niente fumo’”.

“Intantoha concluso il Muffato delle Streghe resta un vino del cuore, convinti che sappia raccontare questo territorio agricolo dove crescono anche 300 varietà di rose e nidificano tante rondini”.

Tra i tanti premi conferiti a Pomario dalle guide enologiche quelli che sottolineano il buon rapporto prezzo/qualità.

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