Il vicepremier Tajani a Terni ha sottolineato l’importanza dell’industria come volano per la competitività della regione Umbria. Per quanto riguarda il concordato fiscale: “Bisogna riaprire i termini per tutelare il ceto medio”, ha detto il ministro.
Visita in Umbria per il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
Il ministro dopo aver incontrato alcuni imprenditori locali, è arrivato a Terni per una iniziativa elettorale in vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre.
Ai microfoni di Teleambiente Tajani ha detto che per il futuro, si aspetta che l’Umbria sia sempre più competitiva: “Mi aspetto dall’Umbria un futuro di crescita, un futuro che permetta a questa regione di essere sempre più competitiva, e di avere una politica industriale che permetta di difendere anche questa città, uno dei più grandi siti siderurgici del nostro paese”.
“L’Umbria – ha evidenziato Tajani – è una regione che ha una serie di industrie importanti che vanno tutelate e sostenute, perché l’industria crea occupazione, crea lavoro e dobbiamo fare in modo, anche riducendo il fardello burocratico, anche con un sostegno nazionale, di permettere a chi intraprende l’economia reale di poter continuare a crescere per poter tutelare il lavoro, l’occupazione e la dignità dei cittadini”.
“C’è da migliorare anche la situazione sanitaria – ha aggiunto Antonio Tajani – e servono altri cinque anni per portare a termine un cambiamento di cui questa regione aveva bisogno. Non possiamo tornare indietro”.
In chiusura Antonio Tajani ha ribadito la sua volontà di riaprire i termini per il concordato fiscale
“Siamo favorevoli ad una riapertura dei termini del concordato fiscale – ha affermato Tajani – per permettere di avere più soldi nelle casse dello Stato, per poter ridurre ancora le aliquote Irpef dal 35 al 33%, allargare la base fino a 60.000 € di reddito, ma anche per cercare di aumentare le pensioni minime”.
“Servono più soldi nelle casse dello Stato – ha sottolineato Antonio Tajani ancora a Teleambiente – ed avere tempo, così come chiedono tutti i commercialisti d’Italia, quindi tutti i tecnici, significa poter aiutare i cittadini che hanno bisogno di questo, significa ridurre la pressione fiscale e significa aiutare il ceto medio”.
“Noi – ha concluso il vicepremier Tajani – guardiamo al ceto medio che rappresenta la colonna vertebrale del nostro paese, il ceto medio deve essere tutelato con una forte riduzione della pressione fiscale, soltanto riducendo le tasse può crescere la nostra economia”.