Umbria, dal 2014 perse oltre 3000 imprese artigiane. Opportunità arrivano da Igp

Secondo il report della Camera di Commercio dell’Umbria dal 2014 ad oggi, il settore artigiano in Umbria ha perso 3018 aziende e 5336 addetti, aumentano però la dimensione aziendale media, crescono gli addetti dipendenti e tengono le imprese artigiane femminili.

Per le imprese artigiane umbre, l’ultimo decennio è stato di ‘lunga notte’, di calo strutturale, sono state infatti perse 3018 aziende e 5336 addetti, in termini percentuali la terza flessione più pesante tra le regioni italiane.

Il dato emerge dal Report della Camera di Commercio dell’Umbria, che evidenzia anche l’importante opportunità data dall’arrivo delle Indicazioni geografiche protette (Igp) per i prodotti artigianali e industriali.

In base allo studio, diffuso dalla stessa Camera di commercio , non ci sono solo ombre, le luci sono rappresentate dall’aumento della dimensione aziendale media, dalla crescita degli addetti dipendenti e dalla tenuta delle imprese artigiane femminili.

I colpi maggiori del decennio sono stati subiti soprattutto nel primo quinquennio 2014-2019, poi la spinta alla flessione ha perso forza.

Secondo il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni le aziende artigiane sono di grande importanza per la crescita di qualità della regione.

“Pensiamo, a mo’ di esempioha affermato Mencaroni quanto sta avvenendo da anni in Umbria nel tessile, dove marchi di grande risonanza insediano parte delle proprie produzioni nella regione anche perché trovano quelle competenze, quei saperi artigianali tramandati con cura che non è facile trovare”.

“E ciò vale per molti altri settori. Si tratta quindi – ha aggiunto non solo di un fatto culturale e di tradizione, motivazioni che da sole varrebbero il sostegno al mondo dell’artigianato, ma anche di vere e proprie possibilità di sviluppo economico e sociale all’insegna della sostenibilità, anche sociale. Senza il mondo dell’artigianato, o con un mondo dell’artigianato molto debole, sarebbero tante le opportunità che l’Umbria perderebbe, anche in termini di coesione sociale”.

“Per questo – ha sottolineato ancora Mencaroni la Camera di commercio è molto attenta a tale mondo, cercando di coglierne le istanze e di dare risposte concrete, con l’obiettivo di spingere a mantenere e aumentare la qualità del tessuto produttivo artigiano. Numerose sono le iniziative della Camera, alcune specifiche e altre più generali, a cui possono accedere le aziende artigiane”.

Importante ricordare la possibilità, che finalmente è arrivata, delle Indicazioni geografiche protette (Igp) per i prodotti artigianali e industriali.

Il Regolamento UE 2023/2411, entrato in vigore il 16 novembre 2023, ha introdotto in tutti gli Stati membri regole certe ed omogenee per proteggere ed elevare la qualità dei prodotti artigianali e industriali in tutta l’Unione europea.

“L’Umbria – ha concluso Giorgio Mencaroni deve essere protagonista di questa opportunità e la Camera spingerà su informazione e azione per favorire la partecipazione delle imprese, di concerto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.

La percentuale delle imprese artigiane attive sul totale delle imprese dal 10,2% del 2014 è passata al 7,4% del 2024, un trend che deve cambiare

Tengono le imprese artigiane femminili sia come numero di aziende che di addetti

In questo quadro appare ottima la tenuta in Umbria delle imprese artigiane femminili, che tra il 2014 e il 2024 passano a rappresentare dal 17,9% al 19,6% delle aziende totali attive artigiane della regione.

Come detto la Camera di commercio dell’Umbria informa dell’arrivo delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) per i prodotti artigianali e industriali.

Le domande a partire dal 16 settembre 2024 ed entro le ore 13 del 31 ottobre 2024

I requisiti previsti per il riconoscimento dell’IGP sono i seguenti: devono essere originari di un luogo, di una regione o di un Paese specifico; all’origine geografica deve essere attribuibile una determinata qualità, una reputazione o altra caratteristica peculiare; almeno una delle fasi di produzione deve svolgersi in una zona geografica delimitata.

Il nuovo titolo di proprietà industriale sarà valido in tutta l’Unione europea, estenderà ai prodotti artigianali e industriali la stessa tutela prevista per le indicazioni geografiche protette nel settore agroalimentare e consentirà di promuovere a livello internazionale i territori e le produzioni locali e regionali.